La Commissione ha valutato significativo anche il rapporto intrattenuto dai vertici di Cassa e la Procura di Forlì. Ci si riferisce alle rogatorie disposte da Di Vizio al Tribunale Unico di San Marino nelle quali egli inizialmente richiedeva, ‘inter alia’, per duemila nominativi di persone, la pertinente documentazione integrale relativa ad ogni rapporto bancario, finanziario e fiduciario con Cassa ed i verbali del CdA della Cassa e della Fondazione dal 2004 al giorno degli arresti.
La rogatoria fu ammessa dal Commissario Rita Vannucci e poi rigettata, a seguito del ricorso del Procuratore del Fisco Cesarini, dal Giudice di Terza Istanza Lamberto Emiliani.
Qui si inserisce l’opera di Sibani e Masi. Quest’ultimo ha rappresentato alla Commissione che: “Cassa era orientata a non ostacolare tale iniziativa mentre io dissentivo! Alla fine il CdA di Cassa deliberò di fare opposizione! Perché non aveva senso la richiesta di avere i verbali del CdA della Fondazione né tantomeno i 2000 nominativi!…. Facemmo pertanto opposizione. Allora Di Vizio tramite la Vannucci – chiese di incontrarmi. Questo incontro fu organizzato, vi andai con Sibani. Ci vedemmo alla Prefettura di Forlì. Per due volte. Poi altri incontri si sono tenuti – per sua comodità nel suo ufficio. Di Vizio partecipò molto spesso accompagnato dal Dottor Forte. In quegli incontri contrattammo cosa era accettabile della rogatoria. Esponemmo la situazione di Cassa a quel momento. Gli facemmo presente la non pertinenza di alcune richieste ma al contempo la disponibilità a collaborare nella ricerca della verità utilizzando i canali previsti dalle norme! Trovammo un’intesa di massima: che condusse ad una sua rettifica della rogatoria internazionale nel senso della legittima pertinenza. La rogatoria venne nuovamente notificata a Cassa e Cassa ritirò l’opposizione presentata. lo avevo fatto verifiche. La nostra opposizione altrimenti sarebbe stata respinta. Basta vedere il caso SMI. È inevitabile. Collaborazione e trasparenza sono ormai le linee consolidate nelle relazioni che deve assumere il Paese. Dialogando c’è stata tale disponibilità, ha modificato la rogatoria. Gli sono stati dati 70 nomi anziché i 2000 richiesti inizialmente.” Fonte Libertas.sm
Sulla relazione della Commissione Consiliare di inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda “Cassa di Risparmio” (Consiglio Grande e Generale, 24 febbraio 2015), arriva una prima puntualizzazione da parte di Tito Masi, ex Presidente della Fondazione San Marino. “Sono fuori San Marino. Ho preso visione di alcune insinuazioni sul mio comportamento in merito ai rapporti con la Procura di Forlì. Ritengo doveroso precisare che tali insinuazioni sono prive di qualsiasi fondamento e ribadisco che non ho consegnato nemmeno un foglio di carta alla Procura di Forlì. Mi riservo nei prossimi giorni di puntualizzare ulteriormente il mio operato teso esclusivamente a salvaguardare la Cassa di Risparmio. La documentazione relativa alla Cassa di Risparmio in possesso della Procura di Forlì è stata acquisita esclusivamente attraverso il Tribunale “. Fonte Libertas.sm
MA ALLORA HA RAGIONE MASI OPPURE LA COMMISSIONE? E SE AVESSE RAGIONE LA COMMISSIONE PERCHE’ A MASI NON E’ STATO AVANZATO NESSUNA CONTESTAZIONE DALLA STESSA? VA BENE AVER CONSEGNATO BEN 70 NOMINATIVI DI CORRENTISTI DI CASSA DI RISPARMIO?