Un imprenditore ha promesso tanto ad una dipendente per acconsentire ad uno sposalizio a fini anagrafici.
C’è semplice sillogismo i matrimoni misti combinati. Un dato desunto dall’Istat e dall’Associazione Matrimonialisti Italiani.
A San Marino se ne parla da tempo, ma statistiche affidabili ancora non ci sono. L’argomento e?, infatti, estremamente delicato ed e? emerso solo recentemente. Di rilievo, dall’episodio che ieri mattina e? stato denunciato da due signore sammarinesi (colleghe di lavoro, eta? tra i 40 ed i 50 anni) venute a trovarci qui in redazione.
Una delle due, la piu? giovane, ha confidato una proposta ricevuta recentemente dall’imprenditore presso cui prestava la sua opera: “Sei single, perche? non mi sposi? Sarebbe un matrimonio di comodo ma utile affinche? io possa prendere prima il permesso di soggiorno, poi la residenza. Per il tuo disturbo ti offro 15 mila euro”.
La signora, ci ha riferito, di aver risposto con un lapidario “No”.
Ed ha spiegato: “L’ho fatto per la mia dignita? di donna fortemente violentata da questa proposta. Il matrimonio ed io come merce di scambio? Giammai, non e? nel mio modo di pensare”.
Ovviamente oltre al matrimonio e? saltato anche il rapporto di lavoro che, dai discorsi successivi, si era gia? incrinato. Lui, un italiano con attivita? imprenditoriale settore servizi in Repubblica, sempre secondo il racconto delle due signore, cercava una soluzione amministrativa alla propria situazione, chiamiamola, di “clandestino”.
Lei , sammarinese, non ha accettato per orgoglio.
L’amore in questi frangenti e? merce rara. Dunque il fenomeno, da anni denunciato, relativo ai matrimoni di comodo potrebbe arrivare addirittura in Tribunale con l’accusa di “truffa” ai danni dello Stato.
Gian Maria Fuiano, La Tribuna