Può capitare talvolta che le partite più importanti si giochino fuori campo. Come adesso, a poco più di un paio di settimane dalle votazioni per il Consiglio Federale FSGC, quando sono due le fazioni che si contendono le cariche di Presidente e di consiglieri dentro il massimo organo di organizzazione e di controllo di tutto il calcio sammarinese, la FSGC appunto. Ma sulla testa di una delle due contendenti pesano le accuse lanciate in diretta durante la serata di gala, dedicata al calcio, il 16 dicembre scorso, in occasione del Natale, di fronte a tutti gli ospiti, alle società calcistiche e perfino di fronte ai Segretari di Stato.
“Ci hanno accusato di interessi personali, incompetenza e ingerenze politiche” rimarca Matteo Mazza, candidato alla presidenza, durante una conferenza stampa appositamente convocata nella giornata di giovedì 9 gennaio, per chiarire la sua posizione e quella degli altri candidati al Consiglio Federale. Nella fattispecie: Luca Nanni, Pierangelo Manzaroli, Stefano Semprini, Michele Della Valle, Maximiliano Gobbi, William Marino Guerra. Tutti con le carte in regola, non solo dal punto di vista statutario, ma anche con esperienza, passione, competenza come dimostra il loro curriculum sportivo.
L’attuale Presidente uscente aveva iniziato la sua campagna elettorale, ormai un mese fa, lanciando bombe al napalm contro la squadra avversaria, in diretta live, senza possibilità di contradditorio. Replicare è una forma di rispetto anche per gli stessi interessati.
“Siamo tutti uomini di calcio – ribatte ora Mazza interpretando il sentimento dei colleghi – siamo spinti dalla passione e da una visione comune del calcio sammarinese. Nessuno ci ha chiesto di avviare questo percorso e non siamo gestiti da alcun interessamento esterno. Viviamo il calcio quotidianamente, in tutte le sue sfaccettature, pertanto ci riteniamo persone in grado di gestire sportivamente l’organizzazione. Le accuse di interessi personali, non ci riguardano. Siamo qui perché vogliamo metterci la faccia!”
È un fiume in piena Mazza, che ha il preciso intento di rispedire al mittente tutte le accuse ricevute, che possono sembrare una replica a botta fredda, ma in mezzo ci sono state tutte le festività di fine anno e, in qualche maniera, anche il tempo per valutare con ponderatezza quanto accaduto. Compresa l’idea di non passare alle vie legali, quantunque certe accuse, se non dimostrate, ne potrebbero dare adito.
“Stiamo incontrando tutte le società – spiega – abbiamo ottenuto consensi ovunque e cerchiamo di rispettare alla lettera la disciplina regolamentare. Personalmente, penso che passare tramite avvocato, sia comunque una sconfitta. Ma qualche ragionamento va fatto e non andrà minimamente a scalfire il nostro slancio”.
“Nessuno può mettersi sul piedistallo” gli fa eco Luca Nanni, ben deciso a difendere gli obiettivi etici e sportivi che hanno spinto tutto il gruppo a questa iniziativa. “Ognuno ha le sue caratteristiche e solo gli elettori hanno l’ultima parola”. In tutti i settori, ma soprattutto nello sport, l’avversario va rispettato e non va condizionato. “Abbiamo sempre tenuto un atteggiamento inclusivo – puntualizza – non esclusivo”.
Pierangelo Manzaroli fa appena un cenno sulla caduta stile avvenuta durante la serata di gala e punta invece sulle parti tecniche, sul programma, sulla condivisione con tutte le società, sulla necessità di equilibrio tra il gioco del calcio e il curriculum scolastico dei ragazzi perché anche in questo settore la denatalità comincia a far sentire i suoi effetti. “Siamo pronti e vogliamo dare una svolta all’intero mondo del calcio sammarinese, da quello internazionale al FUTSAL al calcio femminile, con proposte e iniziative efficaci, con nuove idee e incentivi per valorizzare gli staff.”
Insomma, non hanno intenzione di passare al vetriolo per affermare le loro ragioni, ma sperano di giocare su “campo neutro”, anche se la campagna elettorale in attesa del 30 gennaio, probabilmente non mancherà di contraccolpi. Preferiscono il classico porta a porta, con tutti i 72 elettori che attualmente hanno il diritto di andare alle urne, ragionando con tutti loro di calcio e di sport. E basta. Per il resto: “Che vinca il migliore!” sottolinea Mazza nella più classica (e apprezzabile) dimensione decoubertiniana.
Angela Venturini