San Marino. Matteo Zeppa: “Solo un folle può investire qui”

Zeppa: “Un investitore non è un filantropo e nella San Marino di oggi non avrebbe alcun ritorno visto lo stato in cui versano le sue banche e la giustizia”

C’è un Paese che ha evidentemente bisogno di aiuto e dove la questione non è o non può essere più soltanto legata allo sperare di veder passare il cadavere del proprio avversario politico lungo il fiume. Così Dim si è organizzato per incontrare la cittadinanza e renderla edotta di come San Marino sia stata e sia ancora nel mirino di predatori esterni. Ne abbiamo parlato con il capogruppo Gian Matteo Zeppa.

I temi che scaldano la politica in questo momento sono tanti. Molti i nodi stanno venendo al pettine, c’è fiducia che chi ha sbagliato paghi per i propri errori o c’è piuttosto il timore che si lavori per mettere tutto a tacere?

“Di certo è vero che un vaso di Pandora è stato scoperchiato e che esso ha rivelato che la San Marino di ieri è anche quella di oggi visto che l’ordinanza del Tribunale fa riferimento a vicende che non risalgono al passato ma al 2017. Segno che il cambiamento di cui una certa politica ha parlato era solo una facciata. Così come del resto per certi politici il voler bene alla cittadinanza è un tema da cavalcare ogni cinque anni al momento delle elezioni. Poi evidentemente una volta ricevuto il mandato ci si sente superiori e si prende a camminare a tre metri da terra, ignorando i problemi delle persone. E’ in nome di quella superiorità che si sono messe le mani anche sul Tribunale cacciando via illegittimamente il magistrato dirigente. Di qui ovviamente il timore che venga messo tutto a tacere e che si provi a bloccare l’azione dei giudici per loro natura indipendenti, affinché non facciano completa luce sulle commistioni tra alcuni politici e interessi esterni al Paese”.

La gente che reazione sta avendo?

“La gente è stanca. Non ci confrontiamo solo con chi ha votato Dim ma anche con chi magari non la pensa come noi. In moltissimi comunque si rendono conto della non chiarezza di questo governo e si indignano nel momento in cui mettono assieme i tasselli del puzzle che abbiamo cercato di ricostruire. Le persone ci dicono che sarebbero anche pronte a fare la propria parte ma il timore è che il contenitore sia bucato. Sin dall’insediamento il governo ha messo le mani avanti dicendo che non c’erano soldi e poi ha via via creato una situazione emergenziale. E ora il momento è talmente grave che lo stesso Celli ha dimostrato di aver capito di avere politicamente i minuti contati, non si spiegherebbe altrimenti la sua reazione in aula quando ha dato ai Consiglieri di opposizione degli infami”.

A proposito di Francesco Confuorti, il governo e la maggioranza hanno negato no a quando hanno potuto che avesse interessi in Repubblica mentre ora dicono che voi stareste amoreggiando con chi a San Marino lo aveva portato. E’ un modo trasparente di affrontare la questione?

“La maggioranza può dire quello che vuole per provare a giustificarsi. Il fatto è che non sono più credibili. Ora il problema più importante per la maggioranza sembra essere la fonte da cui provengono le notizie piuttosto che la gravità del loro contenuto. Chi oggi è maggioranza per i due terzi era all’opposizione durante la scorsa legislatura e tra questi c’è assoluta sudditanza perché chi detta le regole sono coloro che da Ap e Upr sono stati defalcati dall’inchiesta del conto Mazzini. Dicevano dalla maggioranza che la figura di Confuorti era una figura fantomatica, così Luca Boschi. Sono persone conniventi con certi sistemi o se non lo sono, non si sono informate. E la legge non ammette ignoranza. Loro dicono che sono morte le ideologie… no, le ideologie sono vive e vivide. Manca la voglia di confrontarsi”.

Perché tutta questa fretta di nominare Catia Tomasetti?

“A me ha fatto una buona impressione, mi ha dato l’idea di essere una persona umile, poi dovrà dimostrarlo nei fatti. Le abbiamo sottoposto la questione Mazzeo di cui ha detto di non sapere nulla. E farà il suo ingresso in una Banca Centrale la cui riforma è stata dettata dall’esterno. E’ indubbio che stia entrando in una polveriera e che il ruolo che andrà a svolgere non è invidiabile. Chi l’ha preceduta non è riuscito mai a svolgere il proprio compito perché manovrato da certe dinamiche politiche. L’unica vigilanza che stava quasi per sottoscrivere un Memorandum con Banca d’Italia è stata cacciata. E ora c’è una grande distanza con Banca d’Italia checché ne dica Celli.”

Si sono accesi di nuovo i riflettori su Ali Turki, perché i suoi progetti in Repubblica si sono così ridimensionati?

“Non so ancora molto sulla questione che verrà discussa oggi in Commissione Esteri visto che l’ultima volta che ci siamo incontrati il comma non è stato affrontato per mancanza di tempo. Posso però anticipare che l’uscita di scena di Ali Turki, o meglio la decadenza dei termini per la residenza elettiva non sorprende affatto. E’ l’ennesima dimostrazione di come Renzi abbia fallito su tutti i fronti, prima con la delega alla giustizia (il magistrato dirigente è stato cacciato via) e poi con quella agli esteri. Con le residenze elettive si sono volute fare delle forzature bypassando gli organi di controllo istituzionali che si erano dette propedeutiche a velocizzare l’iter e che poi invece non hanno portato a nulla. A distanza di un anno ci sono due richieste di cui una è decaduta perché pare che il sig. Turki non abbia fatto in tempo a fare l’investimento immobiliare richiesto dalla legge. A ben vedere solo un folle potrebbe oggi investire a San Marino visto lo stato in cui versano le sue banche, la giustizia e considerata anche la pochezza del suo governo che ne affida la salvezza a chi millanta investimenti milionari e tali da cambiare il volto alla Repubblica. Un investitore sano evidentemente non può investire qui. Questo ovviamente non lo ammetteranno mai e diranno che c’è stato un clima ostile. Del resto il Segretario Renzi continua a sbandierare accordi a destra e a manca, mi sembra abbia sottoscritto anche un accordo con il Congo dove è in corso una guerra civile”.

Volendo fare una previsione, che cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro?

“Questo governo è peggio dei precedenti. La cittadinanza ha il dovere in questo momento storico di informarsi. Dalla cittadinanza dipende tutto, la sopravvivenza del Paese”.

Olga Mattioli