Udienza lampo questa mattina nel processo Conto Mazzini.
Per prima cosa il Giudice ha dato atto della rinuncia alla difesa da parte di Rossano Fabbri, Francesco Pisciotti e Pieluigi Autunno. In sostanza l’intero collegio difensivo di Roberti ha rimesso il mandato. Si è quindi proceduto alla nomina del difendore di ufficio, avv. Gian Maria Tonelli, il quale ha chiesto termine a difesa. Il Giudice ha quindi acconsentito a concedere il termine a difesa sospendendo l’udienza di domani e la tornata di udienze previste per la prossima settimana. Termine necessario all’avv. Tonelli per prepararsi ad assistere Giuseppe Roberti che certamente nel processo non ha un posizione defilata. Quindi se ne riparla a settembre pur in attesa della decisione formale del Giudice.
Sentiti comunque Luca Papi, già direttore di Banca Centrale il quale è stato chiamato su richiesta delle difese di Pier Marino Mularoni e di Fiorenzo Stolfi. Dopo aver chiarito di non aver subito pressioni nè da Mularoni nè da Stolfi ha ricordato la famosa vicenda dell’ispezione a Banca Partner ”riconducibile” all’imprenditore sammarinese Marino Grandoni. Ha ricordato di aver subito precise pressioni da Gabriele Gatti per costringere alle dimissioni dell’allora capo della vigilanza Stefano Caringi. Nessuno tra gli imputati del processo Mazzini gli fece pressioni al riguardo. Solo Gatti, allora Segretario alle Finanze. Ritorna in ballo quindi la vicenda di Banca Partner, vedremo con che sbocchi processuali.
Sentito poi Riccardo Ercolani, dipendente per 3 mesi alla R.P. il quale ha confermato di aver svolto attività per conto dell’azienda allora amministrata dalla Baruca anche presso l’Aman resort del Montenegro.