San Marino. Maxi processo Conto Mazzini. L’associazione ”criminale” tra Podeschi, Stolfi, Roberti, Silva, Marcucci, Menicucci, Mularoni, Moretti, Bruscoli e Tortorella.

san marinoL’associazione ”criminale”, secondo i giudici, tra Podeschi, Stolfi, Roberti, Silva, Marcucci, Menicucci, Mularoni, Moretti, Bruscoli e Tortorella si esplicava abusando del ruolo ricoperto da qualcuno dei componenti del gruppo se servendosi di una articolata rete di enti (Immobiliari, fondazioni, banche, società finanziarie) e uffici pubblici e privati (connessi allo svolgimento della libera professione e dell’attività imprenditoriale) si associavano tra loro allo scopo di attuare un complesso programma criminale diretto a:

– conseguire profili corruttivi e comunque ingiusti dallo svolgimento dell’attività politica ed amministrativa anche attraverso la partecipazione diretta o indiretta di attività economiche o attraverso la riscossione di danaro a titolo di tangente all’atto del rilascio dell’autorizzazione;

– acquisire direttamente o indirettamente la gestione ed il controllo di società immobiliari e finanziarie;

– influenzare i soggetti operanti nel mondo istituzionale ed imprenditoriale compresa l’autorità di vigilanza bancaria e finanziaria, orientandone l’attività in senso favorevole ai soggetti vigilati vicini agli associati;

– condizionare il libero esercizio dei diritti elettorali, tramite il pagamento delle spese di viaggio favore degli elettori residenti all’estero, e facendo coinvogliare gli elettori e le preferenze sulle liste ed i candidati vicini agli associati, in modo da perpetrare la presenza e l’influenza dei membri del Gruppo nel Consiglio Grande e Generale e nel Congresso di Stato.

– collocare in posizioni strategiche nell’apparato pubblico (compresa l’autorità di vigilanza ed il corpo diplomatico) persone vicine all’associazione e, comunque portatrici di interessi (illeciti) di parte che venivano anteposti a quelli dello Stato;

– ostacolare l’individuazione dei fondi derivanti dai reati contro la pubblica amministrazione, falsa fatturazione, falsità in atti, truffa, ricettazione, appropriazione indebita e da altri misfatti, reinvestirli in attività finanziarie, in partecipazioni societarie ed in beni immobili. In particolare gli associati proponevano di condizionare il funzionamento di organi costituzionali, di apparati della pubblica amministrazione ed il risultato delle competizioni elettorali, mediante una fitta rete di conoscenze e legami personali nel settore delle istituzioni, della politica e dell’economia, acquisite anche ai ruoli politici (nei partiti) ed istituzionali (in seno al Congresso di Stato ed al Consiglio Grande e Generale) di alcuni membri dell’associazione (Podeschi, Stolfi, Menicucci, Mularoni, Lonfernini e Marcucci) alle relazioni intrattenute nell’economia e della politica da parte di Giuseppe Roberti – esponente del mondo finanziario che agiva direttamente ed indirettamente attraverso Banca Commerciale Sammarinese e FinProject con funzione di promotore ed organizzatore dell’associazione – di Luigi Moretti, libero professionista, collettore di tangenti, compagno d’affari degli esponenti politici – e di Pietro Silva, procacciatore d’affari e promotore delle occasioni di illecito arricchimento del gruppo. Attraverso il compiacente contributo di Gianluca Bruscoli, compagno d’affari di antica data degli associati, e loro prestanome all’atto di rilascio di autorizzazioni per lo svolgimento di attività finanziaria, riciclatore seriale assieme a Nicola Tortorella, suo alter ego in seno a FinProject Spa (ed alle società ad essi collegate) e di altri esponenti bancari attuavano complesse manovre finanziarie volte a schermare i flussi di denaro di provenienza illecita.

Lo scopo dell’associazione criminale era quello di conseguire, raccogliere, occultare e reinvestire, i fondi elargiti a privati in vista o a seguiro dell’ottenimento di provvedimenti amministrativi favorevoli (autorizzazioni, licenze, o altre agevolazioni) da parte di uffici amministrativi o da parte del Congresso di Stato anche all’esito di uno sviamento dell’attività di indirizzo politico normativo ed amministrativo in tema di sviluppo e potenziamento dei settori finanziario, delle telecomunicazioni ed immobiliare.

I fondi così ottenuti venivano poi occultati tramite operazioni finanziarie, immobiliari e di reimpiego, attraverso istituti finanziari compiacenti, nonché attraverso società costituite e gestite (specie immobiliari: Casati, La Spiaggia, Sogesam, Penta Immobiliare) per occultare, reinvestire e ridistribuire i proventi criminosi.

L’assegnazione di ruoli apicali in seno alla pubblica amministrazione, al corpo diplomatico e alle autorità di vigilanza a persone vicine agli associati, ed il conferimento di incarichi diplomatici a persone di fatto selezionate dagli associati, anche in mancanza di un potere diretto di nomina, contribuiva a rafforzare il ruolo del gruppo e a favorire la realizzazione dei reati.

I fatti aggravati ex art.90 commessi da Stolfi, Podeschi, Mularoni, Menicucci, Marcucci, Lonfernini, abusando del pubblico ufficio di consiglieri e di congressisti sino al giorno di arresto di Podeschi, Baruca il 23.06.2014. (…)