L’udienza del 6 giugno 2016 si è conclusa con l’escussione di Ernesto Benedettini, inizialmente indagato nel procedimento Mazzini e successivamente archiviato.
Ha confermato di aver ricevuto 35.000 come contributo alla propria campagna elettorale da Giuseppe Roberti. Alle incalzanti domande delle difese che gli chiedevano conto di sue precedenti dichiarazioni nelle quali aveva riferito che “così facevan tutti” ha corretto il tiro affermando che era una sua deduzione dal momento che ciò che era successo a lui poteva esser successo anche ad altri.
Ha riferito che solo minima parte di quei denari sono stati usati per spese elettorali: il resto lo ha utilizzato per bisogni personali. Non ritenne infatti, siccome Roberti quei soldi li aveva dati a lui e non al partito, di restituirli indietro.
Nessuna annotazione, inoltre, del ricevimento di quei fondi fu fatto nei bilanci del partito di cui comunque Benedettini era stato a lungo tesoriere della Democrazia Cristiana.
