San Marino. Maxi-Processo Conto Mazzini. Udienza dedicata alla dinamiche della ditta R.P. (produttrice di caffè) amministrata dalla Baruca

rp caffèL’udienza odierna del Processo Conto Mazzini si è conclusa già nella mattinata con l’escussione dei testimoni concernenti l’attività della società R.P. amministrata dalla Baruca.

La prima a rispondere alle domande del Giudice e delle parti è stato l’avv. Anna Maria Lonfernini, nominato custode giudiziario a seguito degli arresti di Podeschi e della Baruca. Ha riferito ben poco nel senso che ha affermato di non essere stata in grado di reperire la documentazione più recente dell’attività aziendale. Ha comunque confermato che la R.P. era una società assolutamente operativa e funzionante nel settore del commercio del caffè, che si era attivata negli ultimi periodi anche nella commercializzazione di macchine da caffè ed anche nella fornitura di mercati esteri. A domanda delle difese ha riconosciuto che dalla sua attività di rendicontazione non ha individuato anomalie particolari e, tantomeno, circostanze tali da essere segnalate all’Autorità Giudiziaria.

E’ stata quindi la volta di Mirella Cola, dipendente della R.P. Anch’essa ha confermato l’attività anche internazionale della R.P. ed il fatto che negli ultimi periodi, come sostenuto a più riprese dalla difesa, si fossero aperti nuovi mercati grazie al rapporto costruito con il gruppo aman resort al quale erano state vendute diverse macchine per il caffè anche con l’invio di personale R.P. in Montenegro.

Sentita quindi anche Sara Stefanelli, che aveva seguito l’amministrazione di altre società riferibili a Biljana Baruca. Tutte società che non hanno avuto una particolare operatività e per le quali, pertanto, si limitò a redarre i bilanci e poco altro.

Sentito quindi il commercialista Aldo Geri, commercialista della R.P. il quale ha confermato anch’egli che l’amministrazione della società era in regola. Tra le affermazioni da segnalare il fatto che nell’ultimo periodo venne conferito un incarico di consulenza per 100.000 euro alla società Altamarea s.r.l. amministrata da Stefanos Balafoutis, anche lui imputato nel processo, per aprire nuovi mercati alla società, in particolare nell’area dei Balcani. Incarico che, a quanto riferito dallo stesso Geri, dette i propri frutti dal momento che a breve pervennero introiti considerevoli, nell’ordine dei 200.000 euro, proprio da quei mercati interessati ad acquisire le macchine ed il know – how della R.P.