Sentito come testimone nel maxi-processo Conto Mazzini il Segretario al Turismo Teodoro Lonfernini citato dai difensori di Claudio Podeschi.
Lonfernini ha riferito sull’interessamento del gruppo aman resort ad investire per la costruzione di un albergo a sette stelle in Repubblica. Investimento che sia l’attuale che il Governo precdente vedevano con grande interesse ed entusiamo. Ha riferito che a fare da tramite tra il gruppo aman ed il Governo di San Marino fu Claudio Podeschi già all’epoca del suo ruolo di Segretario alla Sanità. Ruolo che proseguì anche successivamente all’uscita di Podeschi dai ruoli ministeriali. Lonfernini partecipò anche ad un viaggio insieme ad una delegazione di Governo ed alla Reggenza presso l’aman di Venezia. Ha riferito di non ricordare legami tra aman resort e Paul Phua nonostante l’avv. Pagliai, difensore anche di Giovanni Lonfernini, gli abbia ricordato come nel 2011 il gruppo UPR nelle persone di Giovanni Lonfernini e di Pier Marino Menicucci richiese di conoscere le ragioni che avevano portato alla nomina del malese ad ambasciatore di San Marino in Montenegro: interpellanza cui il Segretario agli Esteri dell’epoca rispose affermando che proprio Paul Phua era l’investtore interessato alla costruzione del mega albergo e che la nomina rispondeva ad interessi anche economici e di sviluppo.
Sentito poi l’ex segretario del PSD Mauro Chiaruzzi che ha riferito di un altro possibile progetto di sviluppo che portò una delegazione di governo e di partito a Mosca nel 2004. Incontro – non pagato con risorse pubbliche – nel corso del quale venne incontrato il magnate Armen Sargkisian.
E’stato quindi il turno di Moreno Benedettini che tra il 2007 ed il 2009 si interessò nel settore dell’intermediazione delle materie prime. Collaborò anche con Podeschi e Baruca ma nessuno dei progetti messi in campo trovò un effettivo sviluppo. I rapporti con Podeschi per questo genere di affari si interruppero comunque nel 2009.
Sentito poi l’avv. Giovanni Lega, legale del gruppo aman resort e di Paul Phua. Questi ha confermato che il gruppo alberghiero gli commissionò di occuparsi delle trattative con le parti private – Fondazione Graziani in primis – e con il Governo. Ebbe 10 – 15 incontro. Ha confermato che il contatto e l’intermediario per queste trattative fu Claudio Podeschi, indicatogli dal socio in affari di Paul Phua, Petros Stathis, imprenditore e banchiere greco. Lega ha anche seguito la oramai “famosa” vicenda svizzera che ha coinvolto la Black Sea Pearl, la società che effettuò il bonifico di 2.500.000 euro alla Clabi. Su questo aspetto Lega ha chiarito come l’intera vicenda fosse archiviata dalle autorità svizzere già da febbraio del 2014.
Su questo aspetto la difesa Podeschi ha puntato l’attenzione è stata la ragione per cui non riferì della circostanza al Commissario Buriani quando questo lo sentì nel febbraio del 2015. “Perchè non lo disse, in fondo in questo procedimento si indaga per riciclaggio di quei soldi, l’avvenuta archiviazione di quelle accuse avrebbe avuto un’immediata influenza sulla tenuta delle accuse?” hanno chiesto sia l’avv. Annetta che l’avv. Pagliai.
La risposta di Lega è stata che quando ha tentato di entrare su questa questione il Commissario lo ha “stoppato” cambiando discorso ed andando su altri argomenti. Modalità di conduzione dell’esame dei testimoni – in questo caso registrato e trascritto in quanto l’esame di Lega è avvenuto in Italia per rogatoria – di cui la difesa Podeschi si è più volte lamentata. Ha anche affermato che ovviamente, essendo intervenuta l’archiviazione di tutte le accuse, non si sarebbe avvalso del segreto professionale. “Non comprendevamo e continuiamo a non comprendere per quale ragione, dinanzi ad un testimone che avrebbe potuto smentire le accuse e che era stato indicato dallo stesso Podeschi al momento del suo primo interrogatorio in carcere, si sia abilmente evitato di fare la domanda centrale che ne avrebbe provato l’innocenza e anzi, dinanzi ad un teste che avrebbe voluto dire la verità dei fatti, lo si sia stoppato a più riprese quando tentava di entrare nel merito” ha dichiarato l’avv. Stefano Pagliai (difesa Podeschi) all’esito dell’escussione.
E’ stato poi sentito Simon Murray il quale ha riferito di aver investito sei milioni nel 2005 su invito di Daniel De Magalhaes il quale gli prospettò progetti assai interessanti a San Marino. I soldi andarono a finire su un conto intestato alla Polider, società riferibile a De Magalhaes il quale poi, stando all’accusa, riversò tale somme sulla Fondazione per la promozione economica e finanziaria. Investimenti che riguardavano lo sviluppo alberghiero, infrastrutturale, centri commerciali ecc.. Unico progetto che tuttavia andò in porto fu quello posto in essere insieme ad Andrea Della Balda per il progetto di San Marino Telecom nel quale ha riferito di aver speso circa 15 milioni di euro.
Degli investimenti a San Marino Murray parlò solo con De Magalhaes e Pietro Silva. Incontrò molti politici, tra i quali anche Claudio Podeschi che, tuttavia, a domanda specifica rivoltagli dalle parti civili, ha risposto che non ebbe alcun ruolo nella trattativa sulle telecomunicazioni, ”ci incoraggiò soltanto, se lo ritenevamo, ad andare avanti nell’investimento” chiosava Murray.