San Marino medaglie olimpiche. Tusciaweb intervista il commissario tecnico Luca Di Mari di Orte

Nascono da Orte le prime medaglie olimpiche della storia di San Marino. Dietro ai successi della nazionale di tiro a volo del Titano, con il bronzo individuale di Alessandra Perilli e l’argento a squadre sempre di Perilli in coppia con Gian Marco Berti ottenuti a Tokyo 2020, c’è il lavoro del commissario tecnico Luca Di Mari, ortano doc.

Di Mari è alla guida del team di San Marino dal 2014. Una delusione a Rio 2016, quando le medaglie sfumarono per poco, ma adesso le soddisfazioni sono arrivate con gli interessi. “Una medaglia era storia, due sono leggenda” dice.

Si aspettava questi risultati?
“Partivamo per fare bene, perché Alessandra Perilli appena un mese fa ha vinto la coppa del mondo e avevamo ottenuto l’argento a squadre. Però già a Rio 2016 eravamo tornati a casa delusi: avevamo qualificato per la prima volta tre tiratori, eravamo carichi, ma poi Alessandra ebbe un problema fisico proprio il giorno prima della gara e non tirò come sapeva. Stavolta abbiamo centrato l’obiettivo e posso dire che farlo a San Marino è stato più difficile che altrove”.

Perché?
“Perché in una nazione piccola, che non aveva mai vinto una medaglia, avere una squadra così forte alle Olimpiadi ci aveva caricati di una pressione enorme. Tutti si aspettavano grandi cose, ma in realtà tra essere forti e vincere il passo è enorme. Per fortuna è andata bene ed è stato bellissimo: il mondo intero ha parlato di noi e di San Marino, credo che abbiamo dato un bel contributo all’immagine del tiro a volo e della Repubblica”.

Com’è arrivato da Orte a fare il ct della nazionale di San Marino?
“Ho scoperto il tiro a volo da bambino grazie a mio padre, che tra l’altro è venuto a mancare proprio 5 giorni prima della mia partenza per Tokyo e a cui dedico le medaglie. Mi portò al campo e, al primo tiro della mia vita, centrai subito il piattello, tra l’altro con un piccolo fucile che un tiratore molto esperto aveva provato prima di me, dicendo che non funzionava. Ho fatto gare e ottenuto successi anche a livello internazionale, tra cui il mondiale nella specialità dell’elica nel 2001. A fine carriera ho fatto il corso da allenatore e nel 2013 un amico mi suggerì di candidarmi alla federazione di San Marino, dove cercavano un allenatore. È così che dalla stagione 2014 lavoro qui. Abbiamo conquistato grandi risultati nei campionati europei e mondiali, ma una medaglia olimpica ancora ci mancava”.

Com’è possibile che una nazione di 30mila abitanti, cioè la metà di Viterbo, abbia ben due campioni di tiro a volo in grado di vincere una medaglia olimpica?
“Sicuramente San Marino ha una buona tradizione in questo sport e sia Alessandra Perilli che Gian Marco Berti sono due talenti, ma prima di tutto sono persone con valori importanti. Io ho spinto molto per introdurre la mentalità che il sacrificio e il lavoro prima o poi pagano: si è creato un ambiente sano, tutti s’impegnano al massimo e i rapporti umani sono eccezionali”.

Nella finale a squadre, contro la Spagna, siete arrivati a un solo punto dall’oro. C’è rammarico per aver mancato di così poco il bersaglio grosso?
“Sicuramente sì: in qualifica avevamo fatto il record del mondo e in finale avevamo tenuto la gara in mano fino agli ultimi spari. Ci siamo arrivati così vicini che non possiamo non avere del rammarico. Però non possiamo nemmeno rovinare la soddisfazione per dei risultati che sono entrati nella leggenda sportiva di San Marino. Nel trap la nostra squadra ha fatto meglio anche dell’Italia, che aveva atleti di primissimo piano, e questo penso che dia la misura dell’impresa che abbiamo fatto”.

Quindi a Parigi 2024 si punta all’oro?
“Dopo Rio 2016 avevo ricevuto proposte importanti, ma ho fatto una scelta di cuore e ho deciso di restare a San Marino perché avevo promesso a tutti che a Tokyo avremmo vinto delle medaglie. Adesso pensiamo a festeggiare questo traguardo e poi parleremo del futuro”.

Di Mari non è il solo ortano impegnato nel villaggio olimpico di Tokyo 2020. C’è anche il commissario tecnico della nazionale italiana di karate, Claudio Guazzaroni, i cui atleti entreranno in azione nei prossimi giorni.

Alessandro Castellani, Tusciaweb.it