San Marino. Medicina di base: 981 981 il numero per le risposte ai cittadini che hanno bisogno del medico … di Alberto Forcellini

Sarà operativo da domattina, martedì 10 maggio, il nuovo Centro Operativo Territoriale che rivoluziona l’approccio alla medicina di base. Un numero unico di telefono, così intuitivo e facile, da essere subito memorizzato da chiunque: 0549 981981. Va a sostituire la galassia di numeri finora operativi per accedere ai centri sanitari.

Il progetto parte da dati impensabili e finora sconosciuti. Per 8 mesi sono stati monitorati i telefoni del centro sanitario di Borgo Maggiore per valutare l’entità delle prestazioni telefoniche: 591 ore per telefonate in entrata con risposta; 921 per telefonate in uscita; 38 mila telefonate complessive. Il tutto da moltiplicare per tre, tanti sono i centri sanitari. Al netto delle telefonate non risposte di cui non si conosce il dato, il volume è impressionante.

Era urgente e improrogabile dare una soluzione. Per questo è stato strutturato il COT, che non è un attrezzo, ma un organismo di servizio ordinato in maniera tale da poter essere aggiornato in corso d’opera sulla base delle necessità degli utenti, o delle eventuali lacune che possano venire evidenziate. Quindi, non statico e inamovibile, ma duttile e rimodellabile, oltre che appropriato. Non era mai accaduto qualcosa del genere a San Marino, dove per cambiare una virgola ci vogliono decenni.

Bisogna aggiungere anche l’aggettivo trasparente, nel senso che le telefonate, nel rispetto della privacy, verranno registrate allo scopo di poterle recuperare in caso di disguidi, di lamentele, o di semplici incomprensioni.

Ma entriamo nel merito. Già al primo squillo, il cittadino viene avvertito se c’è un’attesa, fino a un massimo di 10 minuti è stato calcolato. Dall’altra parte del filo c’è un’infermiera professionale, formata per il triage, non una centralinista. Cioè una persona in grado di valutare seduta stante la portata della richiesta: se basta una semplice informazione, un consiglio di tipo sanitario, o è necessario avvertire subito il medico tramite canali riservati, non pubblici; oppure trasmettere la richiesta per il prolungamento della terapia, eccetera, eccetera. Non sarà possibile richiedere certificati di malattia per il lavoro, perché rimangono di pertinenza squisitamente medica. Saranno 10 le infermiere professionali dedicate a questo servizio dal lunedì al venerdì, fin alle 18, e al sabato fino alle 13.

Il vantaggio è duplice: per il cittadino, che ha un’immediata risposta alla sua necessità, ma anche per l’operatrice che, tramite il triage, può svolgere finalmente il lavoro per cui è qualificata e non essere più solo l’ancella del medico.

C’era molta soddisfazione nelle parole espresse durante la conferenza stampa sia dal Segretario di Stato, che finalmente vede partire un progetto a cui è stato dedicato un lavoro immenso logistico, gestionale e tecnologico; sia da parte del DG Bevere che, nonostante l’impegno a riorganizzare un sistema sanitario sofferente per le lacune di decenni, dedica molto tempo al confronto e alla condivisione. Da tre mesi o poco più dal suo ingresso all’ISS, incontra periodicamente le forze politiche, i Capitani di Castello, i sindacati. Primo per ascoltare le loro lagnanze, secondo per aggiornarli su quanto si sta facendo all’ISS. Appaiono dunque incomprensibili le obiezioni mosse dal sindacato e dall’opposizione su un progetto che non è ancora partito e del quale sono stati resi edotti prima ancora degli stessi cittadini.

Rimane comunque la sfida che nasce con il Centro Operativo Territoriale verso la modernizzazione dell’ISS attraverso la centralizzazione della domanda, la valutazione dei bisogni, l’unificazione dei percorsi sanitari, il nuovo legame tra attività territoriali e struttura ospedaliera. Il prossimo passo sarà l’ammodernamento e la sistemazione dei centri sanitari, alcuni dei quali versano in condizioni al limite della fatiscenza.

a/f