San Marino. Meglio il vaccino e meglio qualche restrizione in più, che rimanere chiusi ancora una volta! … di Alberto Forcellini

I sammarinesi sono sicuramente più avanti della politica, di certa politica. Lo hanno dimostrato con il referendum sull’IVG e lo stanno dimostrando con la terza dose. I cittadini stanno aderendo in massa alla nuova campagna vaccinale per la dose booster, buttando dietro le spalle le mille polemiche sollevate nei giorni scorsi da chi non ha la più pallida idea di cosa sia la tutela della salute. Insomma, a chi gridava che i “sammarinesi non sono cavie” hanno risposto mettendosi in fila al centro vaccini. Omologa, eterologa: basta vaccinarsi! Se l’eterologa è più efficace, meglio! Fa molta più paura questa nuova ondata pandemica che comincia ad avere l’andamento progressivo delle tre precedenti. La parola d’ordine è: premuniamoci per stare liberi a Natale, per poter pranzare con familiari ed amici, poter passeggiare per mercatini.

Saranno anche desideri banali, ma nascondono l’intenzione di recuperare quella “normalità” che non si conosce più da due anni e senza la quale non solo soffrono gli affetti, ma anche tutta l’economia.

Basta guardare la protesta degli operatori economici delle grandi città, che non vogliono più manifestazioni nelle vie del centro. Basta guardare cosa sta succedendo in molti paesi europei, dove contagi e ricoveri stanno crescendo in maniera esponenziale e dove si torna a parlare di lockdown. Non se ne può più: meglio vaccinarsi e rispettare tutte le norme sui dispositivi sanitari. Compreso il green pass. Questo dice la maggioranza dei cittadini, che non ha l’onore dei titoli di prima pagina, ma che ha ben chiaro quel concetto di libertà che passa attraverso il rispetto delle regole per l’intera comunità.

E per chi ancora avesse qualche dubbio, riportiamo uno stralcio dell’articolo pubblicato un paio di giorni fa su “avvenire.it”

I vaccini contro il Covid funzionano? Sì. L’esperienza ci dice che i vaccini riducono moltissimo il rischio di essere contagiati, di contagiare, di ammalarci gravemente, finire in terapia intensiva o morire. La protezione, ovviamente, non è al 100%, e abbiamo imparato che cala col passare del tempo e dunque diventa utile fare un richiamo.

Ma i vaccini sono anche sicuri? Sembra proprio di sì. Essendo stati resi disponibili in tempi rapidi, a causa dell’emergenza planetaria, un po’ di apprensione è comprensibile, ma ormai ci sono migliaia di ottime ricerche che dimostrano che i vantaggi sono ampiamente superiori ai possibili problemi: gli eventi avversi ci possono essere, ci sono stati e ci saranno, ma sono assai rari. Come per l’efficacia, anche la sicurezza del vaccino (e di ogni rimedio medico) non potrà mai essere al 100%. È accettando questa incertezza strutturale, capace di ricalcare l’indeterminatezza dell’esistenza, che stiamo affrontando la crisi sanitaria, gestendo le paure, valutando le opportunità che si aprono, tentando come comunità umana di raggiungere, non senza fatiche, nuovi approdi che chiamiamo certezze.

Poi c’è sempre chi guarda il dito e non vede la luna. È il caso del nuovo decreto Covid, che nelle attenzioni di alcune persone ha immediatamente scalzato la validazione del green pass sammarinese su scala europea. “Un successo enorme, ve ne siete accorti?” ci chiedono alcuni amici italiani. Certo, qualcuno se n’è accorto, anche a San Marino, e ne ha capito la portata di natura tecnica e di natura politica. Quello che stupisce gli italiani è l’attenzione che il “loro governo” ha riservato alla piccola Repubblica del Titano, come se fosse una grande potenza, un alleato importante. Che probabilmente è, nonostante le dimensioni, perché in questi ultimi due anni ha saputo riconquistare credibilità e autorevolezza.

Eppure, qualcuno preferisce puntare il dito sul decreto, che sarebbe troppo penalizzante. Chi si lamenta, dovrebbe guardare cosa succede fuori confine, dove gli obblighi sono molto più stringenti. San Marino sta fronteggiando molto bene la nuova ondata, ma non bisogna pensare che una novantina di contagi siano pochi, c’è sempre il rischio che l’ospedale torni a riempirsi perché c’è ancora molta gente – e anche qualche locale – che non ha alcun rispetto per gli altri. Come è successo nel maggio scorso, quando l’abolizione del coprifuoco ha scatenato il peggio della natura umana, anche questa volta il governo sammarinese è intervenuto in maniera mirata, non per colpire tutti, ma per evitare i danni. È facile da capire. O no?

a/f