
A vedere come se le danno Rete e Ap, pardon Rf, c’è da sbellicarsi dalle risate.
Ormai aspetto i loro comunicati più della nuova puntata di Beautiful!
Uno che accusa l’altro delle peggio cose… nel mezzo ci sono problemi un pelino più urgenti, come gli aumenti di luce, gas, carburanti, carrello della spesa.
Sanità che non fa dormire sonni tranquilli ai sammarinesi, debito e compagnia cantante.
Non ci sono dubbi che governo e maggioranza arranchino.
Ma fossi in Rf eviterei di continuare a provocare. Quello che è successo nella scorsa legislatura grida vendetta. Uno schifo che più schifo non si può.
In un Paese normale sarebbero dovute scattare le manette. Invece c’è ancora chi sta al proprio posto come nulla fosse.
Nessuno ha pagato. E di certo le colpe non sono tutte dei “mazziniani”. Anzi.
Invece di chiedersi come fa qualche capo ultrà “perché vogliono fare cadere Ciavatta, cioè Rete, ci avete mai pensato? Forse perché si vuole ricreare il caos e mettere di nuovo tutto in discussione?” sarebbe il caso di chiedersi perché chi si è presentato come il nuovo che avanza, sta facendo peggio della peggiore Dc. E’ al governo con lei e si spartisce con avidità tutta la torta.
A Rete tuttavia va riconosciuta una certa onestà intellettuale, quando nell’ultimo comunicato scrive: “Fortunatamente, qualcuno dentro ad Adesso.sm si mise una mano sulla coscienza, facendo cadere il peggior governo del dopoguerra sammarinese”.
Il riferimento è a Libera che in conferenza stampa coglie finalmente nel segno, quando per bocca di Matteo Ciacci afferma: “Non possono essere i cittadini a pagare gli errori del passato”.
Ecco, appunto. Al di là delle guerre da pollaio e delle schermaglie propedeutiche alle nuove e future alleanze, sarebbe il caso di pensare ai sammarinesi e al loro portafogli.
Perché chi è oggi al governo non mi pare stia tutelando i cittadini, né sta facendo finalmente pagare i pirati della finanza e i loro sodali, che girano indisturbati per il Paese e stanno pensando a come ritornare in sella alle prossime, non troppo lontane, elezioni.
Draghi docet, quindi aspettiamoci di tutto da qui a settembre…
Tancredi Falconeri