Il 29 settembre di quest’anno, per la prima volta, il mondo celebra
la Giornata Internazionale sulla consapevolezza sulle perdite e gli sprechi
alimentari.
Tale ricorrenza intende richiamare l’attenzione e sollecitare il più
diffuso e convinto impegno da parte di tutti – istituzioni e società civile – per
l’adozione di politiche e pratiche atte a limitare lo spreco alimentare.
Una riflessione e un impegno tanto più doverosi nei difficili tempi
che stiamo vivendo. La pandemia da COVID 19 ci pone, infatti, drammaticamente
di fronte all’impatto di un consumismo esasperato e dell’ irresponsabile
sfruttamento del nostro ambiente e delle sue limitate e non più rinnovabili risorse.
La stessa emergenza che stiamo vivendo rischia a sua volta di creare nuove
povertà e di aggravare preesistenti condizioni di disuguaglianza. Una situazione
che per tante persone significa l’impossibilità di soddisfare quotidianamente
anche i bisogni più immediati e vitali, tra i quali, appunto, quello alimentare.
Una realtà – questa – sempre più insostenibile e moralmente
inaccettabile che rappresenta anche una crescente, seria minaccia alla convivenza
pacifica tra popoli e Stati. Di certo, non è più possibile perdere ulteriore tempo, di
fronte all’evidenza – in un mondo sempre più interconnesso e con equilibri
ambientali sempre più fragili – delle conseguenze irreversibili delle decisioni di
oggi sul futuro, anche il più immediato, di tutti gli uomini e popoli.
Con questo spirito, la nostra Repubblica ha presentato, unitamente
ad Andorra, la risoluzione che, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite il 26 novembre 2019, ha portato all’istituzione di questa giornata.
Con tale iniziativa il nostro Stato ha inteso non solo testimoniare
l’impegno assunto per conseguire gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 ma anche
far sentire la propria voce e dare il proprio contributo per risolvere questioni che,
sempre più, coinvolgono tutti gli Stati, chiamati a una rinnovata collaborazione e
cooperazione per affrontare sfide di portata globale.
Esprimiamo pertanto il nostro compiacimento per una risoluzione
storica –in quanto è la prima presentata dalla Repubblica in seno alle Nazioni
Unite – che impegna anche la nostra popolazione a fare la propria parte.
In questa giornata, manifestiamo pertanto la nostra riconoscenza e
il nostro sostegno a tutti coloro che si adoperano fattivamente per promuovere,
soprattutto nelle nuove generazioni, scelte e comportamenti quotidiani che
vadano sempre più nella direzione di una maggiore equità e sostenibilità
ambientale.