San Marino. MESSAGGIO DI FINE ANNO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI LUCA BOSCHI E MARIELLA MULARONI

REGGENZA DELLA REPUBBLICA
REPUBBLICA DI SAN MARINO
MESSAGGIO DI FINE ANNO DEGLI ECC.MI CAPITANI REGGENTI
LUCA BOSCHI E MARIELLA MULARONI
Alla vigilia del nuovo anno desideriamo porgere a tutti i Sammarinesi, siano essi
residenti in patria o all’estero, il nostro più affettuoso e cordiale augurio.
Un augurio che, anche in questa occasione, come da consuetudine, si unisce ad
alcune nostre considerazioni e riflessioni sull’anno che sta per concludersi e sull’anno
che tra poco inizierà.
La chiusura anticipata della legislatura ha visto la nostra popolazione, dopo la
consultazione referendaria dello scorso giugno, recarsi nuovamente alle urne per
decidere il futuro assetto politico e istituzionale della nostra Repubblica. Una prova
importante di partecipazione, in un momento in cui sono ovunque sempre più diffusi
sentimenti di disaffezione e di sfiducia che si traducono in astensionismo. Un fenomeno
fisiologico entro certi limiti e che, se pur contenuto, riteniamo debba essere guardato
con particolare attenzione soprattutto in una realtà come quella sammarinese da
sempre caratterizzata da un’alta partecipazione elettorale.
Un segnale, comunque, che, in particolare, tutte le forze politiche devono
considerare quale stimolo ad un più forte impegno affinché la politica possa essere
percepita e sempre più corrispondere alle aspettative dei cittadini, all’esigenza di
guardare con sentimenti di fiducia e di speranza al futuro.
E in questo particolare momento è un grande senso di responsabilità e di
equilibrio quanto i nostri cittadini si aspettano da parte di tutti coloro cui hanno
affidato il mandato di rappresentare i loro bisogni e le loro esigenze. Quello stesso
senso di responsabilità che è richiesto dalle sfide che ci troviamo ad affrontare, dal
percorso che dobbiamo portare avanti con determinazione, capacità e lungimiranza.
Avendo comunque sempre presente che governare un paese, soprattutto nei momenti
di difficoltà, implica di prestare ancora maggior attenzione alla coesione e alle fasce più
vulnerabili della nostra comunità.
Con queste sfide dovrà confrontarsi, in particolare, l’esecutivo che a breve si
insedierà, chiamato a trovare soluzioni per superare persistenti criticità che rallentano
sviluppo e crescita, ad incrementare competitività e attrattività del nostro sistemapaese,
a realizzare progetti che possano ridare un rinnovato impulso e dinamismo alla
nostra economia e al nostro Paese.
Il necessario, improcrastinabile lavoro sulle più urgenti risposte ai problemi,
deve andare di pari passo con l’impegno teso a rafforzare il sentimento di essere una
comunità, con uno stesso patrimonio materiale e ideale da custodire e valorizzare, con
un futuro per noi e per le generazioni a venire da costruire insieme.
Come in altri significativi momenti, che fanno parte della nostra storia e della
nostra identità, dobbiamo adoperarci per valorizzare quanto di essenziale, al di là delle
differenti posizioni e sensibilità, ci unisce e ci lega a uno stesso destino: l’orgoglio di
appartenere a questa Repubblica, la fiducia nelle capacità e nelle tante potenzialità in
essa presenti, la volontà di non disperderne il più importante capitale, quello umano e
quello dei giovani in particolare.
A loro, alle nuove generazioni dobbiamo prospettare un modello di sviluppo in
grado di corrispondere alle loro aspettative, di sostenerne l’impegno e di premiarne il
merito, di metterne a frutto, a beneficio della nostra stessa comunità, competenze,
professionalità e qualificazioni, quelle stesse che, poi, sono indispensabili anche alla
crescita e allo sviluppo dei settori più innovativi.
Il nostro pensiero è rivolto anche a coloro che, trovandosi in condizioni di
fragilità e debolezza, confidano di poter guardare al nuovo anno con sentimenti di
maggior speranza e tranquillità. A loro, in particolare, va assicurato il massimo
impegno per consolidare e rafforzare quel patto solidale che unisce le diverse
generazioni e tutti gli appartenenti ad una stessa comunità, facendo sì che nessuno
venga, nel momento di maggior vulnerabilità e bisogno, lasciato solo. Come sappiamo
ad integrare i servizi offerti dall’Istituto Sicurezza Sociale, messi a dura prova dalla
lunga e perdurante crisi, anche occupazionale, è stata l’impareggiabile opera svolta
dalle tante associazioni di volontariato presenti in territorio.
A loro va oggi la riconoscenza nostra e delle Istituzioni per l’aiuto e il sostegno
portato a tante persone e famiglie in difficoltà, per la quotidiana, costante
testimonianza di ascolto e di condivisione, per averci mostrato quanto la nostra
comunità sia in grado di esprimere uno straordinario patrimonio di valori e di risorse
umane.
Siamo convinti che la loro esperienza, la loro capacità di mobilitarsi per
conseguire ulteriori obiettivi umanitari e traguardi di civiltà possano rappresentare un
esempio per tutti coloro che vogliono porsi al servizio del nostro Paese e della sua
crescita, animati dalla volontà di conseguire, al di sopra di ogni interesse di parte, il
bene della nostra collettività. Confidiamo che l’impegno di coloro che, animati da
questo spirito, sono stati chiamati a ricoprire incarichi istituzionali sappia tradursi in
disponibilità a ricercare, attraverso il dialogo e il confronto, le soluzioni migliori, nella
capacità di ridurre la distanza tra i cittadini e la politica, nell’utilizzo di atteggiamenti e
di un linguaggio che denoti sempre considerazione e rispetto per l’avversario, per la sua
dignità e per le differenti posizioni, ad una costante attenzione alla salvaguardia e
valorizzazione dell’autorevolezza del nostro Paese e delle sue Istituzioni.
Un Paese che non può esimersi dal confrontarsi anche con le più
importanti sfide di questo terzo millennio, dal portare avanti, all’interno ma anche al di
fuori dei nostri confini, un percorso di sempre maggior promozione dei diritti umani, di
impegno a favore del confronto e del dialogo quale unica via percorribile per giungere a
una pace duratura, la sola garanzia di crescita e benessere per tutti. Un impegno che
discende dal patrimonio ideale e morale di cui il nostro popolo è sempre stato
depositario e geloso custode e che dobbiamo, con orgoglio e convinzione, contribuire a
trasmettere di generazione in generazione. Questo impegno ha sempre distinto la
nostra Repubblica in ambito internazionale ed è da declinare in modo diverso nei
differenti contesti storici, di fronte a sempre nuove sfide e minacce. Tra le quali, quella
ambientale, che sta rischiando di compromettere, con le condizioni di sostenibilità del
nostro pianeta, anche i più fondamentali diritti delle generazioni a venire. Siamo
chiamati a fare la nostra parte, ad accogliere l’autorevole richiamo del Santo Padre, ad
assumerci le nostre responsabilità nei confronti dei giovani.
Il nostro auspicio pertanto è che la nostra collettività possa portare avanti
con convinzione e fierezza un percorso sempre più virtuoso, sorretta da quei solidi
valori morali e da quel profondo attaccamento al Paese che rappresentano la più solida
premessa per guardare con fiducia al nostro futuro.
A voi tutti, carissime concittadine e carissimi concittadini, al termine di
questo messaggio, giunga il più sincero e sentito augurio per il nuovo anno.
San Marino, 31 dicembre 2019/1719 d.F.R.