
Il risultato delle elezioni politiche per il rinnovo del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino, ha visto salire sul podio come primo classificato ancora una volta il partito Democratico Cristiano. Molti coloro che lo hanno analizzato sfornando i commenti più disparati che hanno riempito le pagine dei giornaletti locali. Inutile farne altri,ormai su queste elezioni si è detto tutto e di tutto. E’ stato dimostrato che gli elettori, non si sono fatti condizionare dai mal di pancia, ma coerentemente hanno espresso la loro volontà che é quella di voler continuare la strada intrapresa dall’ultimo governo,che ha visto premiate chi più chi meno tutte le sue componenti, Sugli eletti e sui « trombati » inutile commentare.
C’è chi gioisce, cè chi piange. Questa è la politica e bisogna accettare cio’ che riserva. Oggi sulle stelle,domani nella stalle. Un commento ed una considerazione é però doveroso farla sul dato fornito ufficialmente sull’ affluenza alle urne Quello ufficiale è del 50,7% Un dato che farebbe pensare ad un allontanamento dei cittadini dalla la politica.
Ma facendo un, analisi più attenta si evince che poi tale dato non è come si vuol far credere tanto negativo per il fatto che tiene in conto gli aventi diritto al voto che sono circa 38.000 ma non che a circa metà di loro è negata la possibilità pratica di espletarlo in quanto residenti fuori territorio. La sola possibilità per loro oggi è solo qualla di affrontare un viaggio, che per molti diventa oltremodo oneroso.
Questi elettori, più che altro provenienti dai paesi limitrofi, salvo qualche rara eccezione, sono stati appena il 9% , per cui la percentuale sulla affluenza sale notevolmente, al 78% se si considerasse solo il dato dei residenti a dimostrazione che la politica interessa ancora i sammarinesi, In qualsiasi Stato civile vi sono strumenti che danno la possibilità di poter far votare tutti gli aventi diritto senza discriminare nessuno.
San Marino dovrebbe adeguarsi e far sì che tutti i suoi « figli » siano messi nelle stesse condizioni per poter espletare il loro dovere. La soluzione migliore e garantista é sicuramente qualla di prevedere di effettuarlo nelle singole Ambasciate o Consolati oppure, come avvenuto per le ultime elezioni Europee in Olanda on-line. In fondo molti paesi Europei gia’ adottano queste modalità. Perchè non adottarle anche per la nostra Repubblica al fine di evitare di non avere più cittadini di serie A e cittadini di serie B?
Paolo Forcellini