San Marino. Mezzo Consiglio “urla” al colpo di Stato… Ma nessuno vuole verificarlo per davvero! Zeppa durissimo contro Renzi … di Enrico Lazzari

I cittadini devono sapere che è in atto un colpo di Stato!” Parola di Iro Belluzzi, Denise Bronzetti, Marianna Bucci, Stefano Canti, Gian Carlo Capicchioni, Alessandro Cardelli, Giovanna Cecchetti, Roberto Ciavatta, Davide Forcellini, Marco Gatti, Sandra Giardi, Teodoro Lonfernini, Alessandro Mancini, Oscar Mina, Mariella Mularoni, Francesco Mussoni, Marco Nicolini, Federico Pedini Amati, Dalibor Riccardi, Elena Tonnini, Massimo Andrea Ugolini, Pasquale Valentini, Gian Carlo Venturini, Grazia Zafferani, Gian Matteo Zeppa. Ovvero i 25 consiglieri che in quel 26 novembre 2017 -giorno in cui emanarono questa netta presa di posizione- erano all’opposizione del governo AdessoSm…

Un comunicato –clicca qui per leggerlo- che vide, fra i suoi firmatari, anche un grande partito come come il Pdcs, oltre che consiglieri di area socialista e di Rete, fra cui Gian Matteo Zeppa, pronto a ribadire con decisione, e senza rischio di essere travisato, il concetto pochi giorni fa durante i lavori del Consiglio Grande e Generale e a cimentarsi in durissime accuse all’indirizzo di Nicola Renzi (RF), Segretario di Stato alla Giustizia nel Governo AdessoSM.

Io il passato continuo  volerlo guardare -ha detto-, continuo a volere pesare le persone, continuo nel voler anche enfatizzare ciò ritenendo, perchè il passato è la storia e la storia insegna sempre, che qualcuno oggi, e mi riferisco al gruppo di Allenza Popolare alias Repubblica Futura, ancora continui  nella sua battaglia senza porsi alcun dubbio in riguardo e in merito a tutto ciò che riguarda il tribunale”.

Credo che, come ha detto ieri sera il collega Zonzini -ha aggiunto- sia in atto un vera e propria strategia politica per non parlare di quelli, i sodali, che oggi sono a processo. Utilizzando anche in maniera abbastanza bieca aderenti affinchè quella battaglia e tutto quello che è stato la gestione della giustizia da fine 2016 al 2019”, venisse dimenticata e non rimessa in discussione.

Io credo che però, e ce lo riconoscono gli organismi internazionali -ha rincarato-, credo che il tribunale”, dopo il governo AdessoSm, “abbia ritrovato quella dignità che qualcuno, tra cui il Segretario di Stato alla Giustizia, o all’ingiustizia, Renzi al tempo, aveva tolto… Ancora Renzi, e chiedo a coloro che ancora fanno parte di Repubblica Futura, che incomincino a un po’ a farsi domande”, per capire se “questa battaglia che un movimento politico fa incondizionatamente da cinque o sei anni, sia un comportamento ligio o sia un comportamento che risponde solo e unicamente ad un persona”.

Perchè vi ripropongo alcuni passaggi dell’intervento di Zeppa (qui l’audio completo) vi chiederete. Perchè dopo Alessandro Mancini, dopo la democristiana Francesca Civerchia (leggi qui), anche dalla terza forza politica di maggioranza si levano accuse sull’operato di importanti figure politiche delle passate legislature. Addirittura, Zeppa, ha ricondotto chiaramente e senza mezzi termini quelle azioni ad un colpo di Stato, o perlomeno lo ha inserite in un contesto che stava vedendo un tentativo di colpo di Stato. E lo fece già nel novembre del 2017, unitamente ad altri 24 consiglieri politicamente trasversali fra loro.

Come ho evidenziato da settimane, il processo “Buriani-Celli” ha svelato o ricordato una lunga serie di situazioni che alimentano ulteriormente i sospetti che già sei anni fa videro quasi mezzo Consiglio Grande e Generale “urlare” al colpo di Stato. All’epoca sembrava essere minacciata l’autonomia della magistratura, oggi il sospetto che si possa essere andati molto oltre. 

Ci sono tanti “puntini” disseminati che, se uniti, possono presentare molti scenari possibili. E, fra questi, anche il più inquietante e sul quale nessuna democrazia compiuta può “scrollare le spalle”, ovvero l’ipotesi di un sodalizio sovversivo che avrebbe riunito, nel tentativo di occupare ogni posto di potere, personaggi della finanza e dell’economia con parte del mondo politico, dell’informazione e della magistratura.

Ma c’è una cosa che, oggi, dopo gli ultimi interventi in Consiglio Grande e Generale non posso comprendere: perchè, nonostante gli aspri dibattiti, le durissime accuse rimbalzate fra i muri del Palazzo, dopo le rivelazioni emerse dalle udienze del processo “Buriani-Celli”, ancora nessuno -neppure fra i paladini della democrazia, fra coloro che denunciarono già sei anni fa un colpo di Stato- ha proposto l’istituzione di una seria e autorevole commissioni di inchiesta parlamentare, incaricata di fare piena luce sull’ultimo oscuro e controverso decennio della storia sammarinese?

E, al tempo stesso, mi chiedo perchè Repubblica Futura, che potrebbe cacciare le pesanti ombre che gli si sono abbattute contro e recuperare l’autorevolezza oggi offuscata, non si sia fatta già settimane addietro promotrice essa stessa di un Commissione di Inchiesta… Se non ha nulla da temere -come ha scritto nei suoi comunicati e nelle repliche ai miei approfondimenti, e su cui non ho elementi certi per dubitare- avrebbe solo da guadagnare da una ricostruzione seria e autorevole, unico modo per cacciare i non pochi sospetti che gli ultimi eventi alimentano…

Enrico Lazzari