San Marino. Michela Pelliccioni: nuova Legge sull’istruzione parentale, libertà della famiglia senza dimenticare l’interesse dei minori ad un’istruzione adeguata

In data odierna ho depositato il progetto di Legge dedicato alla disciplina dell’istruzione parentale.

I recenti fatti di cronaca hanno portato alla ribalta il problema dell’assolvimento dell’obbligo scolastico al di fuori del circuito della scuola.

A San Marino la materia non è regolamentata, ad eccezione di un semplice richiamo fatto da un articolo di legge del 1914 che permette anche di assolvere l’obbligo d’istruzione per mezzo di scuole private o attraverso l’insegnamento della famiglia.

Il caso della famiglia che vive nel bosco ha aperto un dibattito importante sulle misure in cui lo Stato debba intervenire in tema di istruzione ed educazione dei figli e fino a che punto ciò possa essere considerato un “affare privato” e quando invece vadano attivate misure di protezione nei confronti dei minori.

Considerato che è in aumento il numero dei genitori che decidono di non mandare i figli a scuola e che agli stessi viene così attribuito un livello complessivo di competenze, sul piano didattico e relazionale, maggiore rispetto a quello dei docenti, considerato altresì il ruolo fondamentale che lo Stato deve esercitare per garantire un efficiente ed efficace livello di istruzione giovanile, va in primo luogo considerato il carico di lavoro che i genitori, o soggetti terzi delegati, devono sobbarcarsi in seguito a questa opzione, soprattutto per chi provvede in prima persona all’istruzione dei figli.

In considerazione della valenza d’interesse pubblico che rivestono l’istruzione e l’educazione, l’obiettivo che si pone questo progetto di Legge è quello di continuare a garantire la libertà di scelta educativa alle famiglie, permettendo loro di istruire i figli in modo personalizzato, ma assicurando che vengano rispettati gli obiettivi minimi del programma statale, attraverso verifiche annuali e la dichiarazione delle capacità tecniche/economiche dei genitori o gli esercenti la responsabilità genitoriale e quelle tecnico/organizzative dei terzi delegati, con l’obiettivo di disciplinare anche rigorose procedure e controlli, tutelando in questo modo il diritto allo studio e lo sviluppo integrale del minore, garantendo altresì che l’istruzione parentale non sia un modo per sottrarsi all’obbligo educativo, ma un percorso alternativo valido che rispetti i ritmi individuali dei figli e ne promuova autonomia, creatività e socializzazione.

Istruire i figli oggi significa bilanciare i valor tradizionali con le sfide moderne, ma con la consapevolezza che con l’istruzione si consegnano ai figli le chiavi del loro, ma anche del nostro futuro. In tutto ciò lo Stato non può essere relegato a semplice spettatore, ma deve diventare il garante della nostra risorsa più preziosa.

Comunicato stampa Michela Pelliccioni