Carissimi, quale semplice cittadina sammarinese, esprimo la più viva preoccupazione all’idea di accogliere in territorio clandestini, temporaneamente, nei mesi invernali?
Alla Colonia di Pinarella?
Suvvia Segretario!
Nulla, si sa, è più definitivo del provvisorio. Già in Paesi ben più grandi del nostro son sorti problemi, e se ne creeranno sempre più tra autoctoni e nuovi arrivati, sino a veri e propri scontri difficili da sopire e controllare visto che il flusso è inarrestabile.
San Marino, se vuole mantenere intatta la sua sovranità e la sua libertà e lasciare che sia ancora dei sammarinesi, date anche le limitate dimensioni del suo territorio, è meglio declini ogni proposito di accoglienza.
Si proponga, invece, di intervenire nelle sedi internazionali opportune affinché, una buona volta, ci si adoperi nei Paesi
di origine dei migranti in modo da incentivarne le economie e risolvere le spinose questioni politiche locali: ai nuovi mercanti di schiavi, una volta per tutte, sia impedito di speculare su degli esseri umani.
Alta sia la voce presso l’Onu e l’Europa di San Marino, perché si giunga ad una soluzione reale. La grande forza di San Marino è nella sua storia millenaria di Democrazia: più di altri può e deve parlare; più di altri deve ricordare l’obbligo di interventi “alla fonte” più risolutivi, soprattutto per i profughi, di accoglienze che possono quietare la coscienza sì, ma di fatto creano scompiglio e nulla risolvono.
Una sammarinese
Fonte: La Tribuna