Riceviamo e pubblichiamo
Gentile direttore,
con la presente porto alla sua attenzione l’ulteriore trattamento penalizzante che mi è stato riservato da Cassa di Risparmio a seguito della migrazione dei rapporti da Asset Banca in liquidazione. Rammenterà come Cassa di Risparmio per mesi si sia rifiutata di eseguire la mia richiesta di trasferimento del portafoglio titoli che detenevo presso Asset Banca. Solo dopo che ho contestato con veemenza le scuse più assurde venivano frapposte alla mia legittima richiesta, il deposito di una denuncia in sede penale per appropriazione indebita, esposti a Banca Centrale e grazie al rilievo che Lei ha voluto concedere alla mia richiesta, Cassa di Risparmio, finalmente, dopo mesi, ha ottemperato alla mia richiesta.
Con stupore ho però scoperto, nei giorni scorsi, che mi sono state applicate tariffe inverosimili per procedere all’operazione.
Mi è stato, infatti, applicata una tariffa a titolo di spese di custodia pari a 250 euro che avrebbe dovuto avere cadenza semestrale. Quei titoli sono stati mantenuti presso Cassa per un periodo ben inferiore a 6 mesi! Ma, verrebbe da dire, oltre al danno, la beffa: se avessero proceduto immediatamente, come era loro dovere ed obbligo, a trasferire i miei titoli quando ne ho fatto richiesta io non ce li avrei tenuti un minuto di più. A che titolo dovrei io pagare la loro inerzia ed i loro rifiuti?
Per il trasferimento, inoltre, mi è stato richiesto un importo pari a ben 400 euro quando nelle condizioni economiche applicate dalla stessa Cassa di Risparmio è previsto un importo massimo pari a 120 euro. Per quale ragione mi è stato riservato questo trattamento “particolare”?
Non avrei mai aperto un conto presso un istituto bancario a queste condizioni. Ma in questa vicenda, così almeno veniva riferito, “se rivuoi i tuoi soldi devi aprire il conto corrente”.
Tornando alle spese che mi sono state non correttamente applicate mi sono ovviamente rifiutato di pagare la somma richiesta e discuterò, spero presto, anche di questi costi assurdi al momento del processo per appropriazione indebita.
Grazie per lo spazio concesso
Boris Pelliccioni
