San Marino. Milizie sammarinesi dimenticate: tradizione cancellata dalla politica? … di un lettore

Gentile Direttore,

ho letto con molta attenzione l’intervento del consigliere Mirko Dolcini in Consiglio, che ha denunciato l’assenza delle milizie sammarinesi durante la recente festa del Patrono. Non posso nascondere che le sue parole hanno colpito nel segno, perché da tempo anche chi ha servito nei Corpi militari volontari lamenta un clima di completo abbandono.

Parlo perché conosco bene questa realtà: ho diversi amici che hanno indossato con orgoglio quella divisa e che oggi si sentono ignorati dalle istituzioni. Un tempo servire nelle milizie era motivo di prestigio e appartenenza, un’esperienza formativa che avvicinava i giovani alla vita civile e ai valori della Repubblica. Oggi, invece, sembra che la politica preferisca pagare vigilanza privata piuttosto che valorizzare un corpo che ha sempre garantito efficienza e disciplina, senza mai fallire un servizio.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: sempre meno persone si avvicinano a queste istituzioni, e la tradizione rischia di scomparire nel silenzio generale. Possibile che una Repubblica millenaria come la nostra, che ama tanto richiamarsi alla storia, decida di mettere da parte proprio le sue radici più autentiche?

La domanda è scomoda ma inevitabile: cui prodest? A chi giova spegnere lentamente una delle istituzioni più simboliche di San Marino?

Forse non è solo disattenzione, forse c’è una volontà politica di ridurre le milizie a semplici comparse, relegandole a ruoli cerimoniali fino a renderle inutili. Se così fosse, non sarebbe solo una scelta infelice, ma un vero e proprio tradimento della nostra identità.

Con stima,
un lettore indignato