Ancora dito puntato sul Segretario di Stato con delega all’Industria Teodoro Lonfernini affettuosamente chiamato Calimero in quanto ce l’hanno tutti con lui – come diceva il famoso cartone – e tutti chiedono le sue dimissioni, lui compreso.
Questa volta sembrerebbe che ad una forza politica, che appoggia la protesta dei negozianti del centro storico contro il trenino della discordia, non siano davvero andate giù le minacce di controlli che il Segretario Lonfernini aveva rivolto ad un commerciante reo di avergli ”rotto le palle per due anni” come da sue testuali parole, peraltro da lui stesso confermate.
Orbene dopo tutto quello che è successo questa forza politica, che ha consiglieri in Consiglio Grande e Generale, vorrebbe non far finire a tarallucci e vino la questione delle minacce che ha suscitato così tanto clamore in Repubblica e sarebbe pronta a far sottoscrivere sia ai suoi aderenti che a diversi commercianti l’esposto penale nei confronti di Lonfernini da presentarsi nel Tribunale Civile e Commissariale di San Marino.
Sarà, quindi, il Tribunale che dovrà valutare se nelle minacce rivolte al commerciante scomodo si possa intravedere un reato penale, cosa di per se gravissima che diventa davvero inaccettabile se chi lo fa rappresenta le istituzioni.
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