San Marino. “Modalità paritaria di trasmissione del cognome” approvato con 42 voti a favore, 2 contrari e un astenuto.

vanessa muratoriComma 14. Progetto di legge di iniziativa legislativa popolare “Modalità paritaria di trasmissione del cognome”/esame dell’articolato interrotto all’articolo 6.

Anna Maria Muccioli, Pdcs, legge la relazione unica: “La proposta di legge intende far sì che anche San Marino si adegui a quanto già esiste in numerosi Stati europei. Con questa proposta di legge si stabilisce la possibilità di trasmissione del cognome per via materna, paterna o congiunta. Con questa innovazione normativa si intende eliminare una delle rimanenti barriere che impediscono una compiuta parità di genere nella struttura giuridica del Paese. La trasmissione del cognome in via materna rappresenta infatti un aspetto simbolico non secondario sulla strada di una equilibrata società che renda tutti gli individui portatori degli stessi diritti. Con questo provvedimento si potranno mantenere vivi molti cognomi storici sammarinesi che stanno scomparendo per via della normativa vigente che permette la trasmissione solo per linea paterna. Con questo provvedimento si permetterà al momento della registrazione del neonato allo stato civile che i genitori possano di comune accordo scegliere quel cognome attribuito al neonato: il cognome del padre, della madre o di entrambi in ordine alfabetico”.

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato Affari interni e Giustizia: “E’  un Pdl di iniziativa popolare che mira a introdurre parità e libertà di scelta nel cognome dei figli. Ad oggi il cognome è di linea paterna  e ciò limita la libertà di scelta dei genitori. Per questo motivo si è fatto un serio confronto sul progetto di legge di iniziativa popolare, proficuo, con tutte le forze politiche presenti in Commissione, rispetto il testo iniziale in prima lettura si è convenuto a maggioranza su alcune modifiche. Per la sua piena attuazione dovremo attuare quanto prima un regolamento sugli aspetti tecnici che come segreteria di Stato siamo impegnati a predisporre ancora prima del termine dei 90 giorni fissati nella legge.

Il provvedimento consente di recepire una norma nel nostro ordinamento nell’ottica del rispetto dei diritti e della person. Un grazie a tutte le forze presenti alla signora Vanessa Muratori che si è resa disponibile a trovare un punto di mediazione, raggiunto in Commissione consiliare”.

Michele Muratori, Psd: “Intervengo per ringraziare la proponente del progetto di legge. Il Psd approva pienamente la sua approvazione riconoscendo in questo provvedimento un notevole passo avanti rispetto alla precedente legislazione che limita la parità dei sessi e soprattutto la libertà”.

Alessandro Cardelli, Pdcs: “Rispetto la proposta iniziale del proponente sono state fatte delle modifiche, grazie alla segreteria di Stato per la Giustizia che ha consentito un ampio confronto che ha portato poi ad un testo finale migliorativo, in grado di dare una risposta importante alla richiesta della società civile e degli organismi internazionali. Si è modificata la legge di diritto famiglia, dando possibilità di dare anche il cognome della madre in caso di accordo dei genitori”.

Francesca Michelotti, Su: “Rivolgo ringraziamento di cuore a Vanessa Muratori e a tutti i firmatari del progetto di legge che mette in luce questa carenza normativa del nostro ordinamento. La nostra carta dei diritti recita l’uguaglianza dei diritti dei coniugi rispetto al nome che è un elemento costitutivo della propria identità. Questa norma, in modo molto faticoso ma anche molto collaborativo, è stata discussa in commissione. Si pone in evidente contrasto con l’ordine patriarcale che nei secoli ha subordinato il ruolo donna e contribuito alla sua discriminazione nel contesto sociale”.
Franco Santi, C10: “Il voto sarà favorevole per i risultati ottenuti. Mi auguro si vada avanti sulla spinta delle indicazioni dell’Ecri e di altri organismi d’Europa che consentano al Paese di fare passi in avanti per altre  situazioni imbrigliate che nulla hanno a che vedere con il mondo di oggi”.

Denise Bronzetti, Indipendente: “Esprimo sostegno convinto a questo Pdl che finalmente mette sullo stesso livello diritti di uomini e donne. Sentire parlare di compromesso, come fatto da Cardelli, riduce quello che è un grande risultato”.

Mimma Zavoli, C10: “Questo Pdl rappresenta nella sua semplicità una proposizione rivoluzionaria. Ha trovato consenso tra forze politiche che hanno visione diversa sulla parità dei diritti e sulla famiglia. Mi compiaccio si sia trovato un punto comune di confronto per una volta, che non riguardi economia e finanza, ma il punto fondamentale dei diritti delle persone”.

Gloria Zafferani, Rete: “Questo progetto è in linea con le indicazioni formulate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, suo obiettivo è quello di attribuire finalmente  cognome materno al figli. Venerdì scorso, per il progetto contro la violenza sulle donne, si è trovato il sostegno di tutte l’Aula. Credo che il primo metodo di prevenzione al rispetto della parità di genere siano proprio le leggi e con queste si potrebbe iniziare per esempio a togliere riferimenti strettamente patriarcali. Cito come esempio che nella dichiarazione di famiglia si nomina ancora il padre come capofamiglia”.

Paride Andreoli, Ps: “In Commissione alcuni si sono astenuti, il gruppo socialista accoglie favorevolmente il provvedimento, ne diamo un giudizio positivo, dichiaro voto favorevole del Ps”.

Milena Gasperoni, Psd: “Ringrazio la proponente e i firmatari, riusciamo a iniziare così il percorso verso la parità di genere. E’ sempre molto difficile riconoscere la pienezza dei diritti”.

Mariella Mularoni, Pdcs: “Il Progetto di legge è stato condiviso da quasi tutte le forze politiche. Il testo licenziato in commissione è un ottimo passo in avanti rispetto alla legislazione attuale. L’esclusività della successione del cognome paterno è fortemente discriminatoria nei confronti della donna. Ora questo provvedimento renderà più moderno il nostro Paese”.

I lavori consiliari nel pomeriggio ripartono con la conclusione dell’esame del Progetto di legge di iniziativa popolare “Modalità paritaria di trasmissione del cognome” che viene infine approvato con 42 voti a favore, 2 contrari e un astenuto.