San Marino. Molestie sessuali: la “riprensione” resta tra le pene. Unione Donne Sammarinesi: “Inaccettabile”

Unione Donne Sammarinesi ha seguito con attenzione il dibattito in Consiglio Grande e Generale sull’emendamento proposto dall’opposizione per eliminare la “riprensione” – ovvero un semplice richiamo o rimprovero – tra le sanzioni previste per il reato di molestia sessuale.

Questa forma di pena, introdotta lo scorso marzo con il Decreto Delegato n. 62, aveva già sollevato non poche polemiche. Durante il confronto in aula è emerso che si è trattato di un compromesso politico tra le forze di maggioranza, comprese quelle che si definiscono progressiste, come Libera e PSD. Quali siano stati i termini di questo compromesso resta poco chiaro, ma le sue conseguenze sono purtroppo evidenti: a farne le spese sono, ancora una volta, le donne.

L’emendamento è stato respinto. E, come se non bastasse, durante il dibattito è riemersa la definizione di “ragazzata” per descrivere un atto grave come la molestia sessuale: una narrazione inaccettabile, che sminuisce la portata e la gravità del reato.

Unione Donne Sammarinesi esprime profonda delusione per l’esito del voto e ringrazia i Consiglieri di opposizione che hanno sostenuto l’emendamento, ribadendo l’importanza di prevedere sanzioni adeguate e proporzionate alla gravità del problema. È inaccettabile che, nel nostro ordinamento, una pena tanto blanda venga applicata a un reato che – secondo la stessa normativa – lede “la libertà sessuale e la dignità della persona”.

UNIONE DONNE SAMMARINESI