Stefano Macina: “Si riconosce che il sistema fino al 2004 ha prodotto delle distorsioni. E’ un atto forte e di coraggio dire che purtroppo l’apparato che avevamo ha combinato quelle cose” .
ltre al dibattito sulla giustizia nel Consiglio Grande e Generale conclusosi giovedì notte si è discusso al lungo sul così detto buco Monofase, una montagna di crediti che lo Stato vanta nei confronti dei privati. La cifra totale supera i 366 milioni di euro di cui quasi 158 risultano “incerti e quindi difficilmente esigibili”, come ha certificato la Commissione tecnica che si è occupata del caso nei mesi scorsi.
Il lungo dibattito è iniziato mercoledì e terminato giovedì mattina con la presentazione di due ordini del giorno, uno dalla maggioranza e uno dall’opposizione. I lavori sono stati quindi sospesi per lasciare spazio al dibattito sulla giustizia e per dare il tempo ai gruppi di trovare un’intesa su un odg condiviso. Concluso il dibattito su antimafia e tribunale, in tardissima serata, si è quindi ripreso a discutere di Monofase.
“Abbiamo cercando una sintesi con coloro che avevano firmato un odg – ha riferito il segretario democristiano Marco Gatti – , purtroppo non è stato possibile trovare condivisione sul testo con tutti i gruppi, anche se la valutazione è stata positiva del dibattito”. Alla fine infatti il testo, poi votato a maggioranza con voto palese, è stato firmato dai partiti di maggioranza, dall’Upr e dal Ps, mentre tutti gli altri si sono astenuti. L’odg recita così: “Il Consiglio grande e generale (…) preso atto del riferimento del segretario di Stato sull’analisi disegnata dalla commissione amministrativa – del suggerimento di adottare una modifica normativa ai fini contabili in relazione del Bilancio dello Stato in merito al Fondo svalutazione crediti, anche alla luce delle indicazioni dell’Fmi; – delle lacune evidenziate che il Consiglio grande e generale giudica di sistema e che pertanto stigmatizza; – dell’analisi effettuata sulle procedure e su atti normativi; – dell’analisi di crediti di difficile esigibilità; dà mandato al governo di realizzare interventi al fine di:
1) favorire la solidità patrimoniale delle imprese, anche quale tutela delle ragioni dei terzi creditori;
2) promuovere iniziative di specializzazione del personale già in forze dell’ufficio Tributario;
3) predisporre in via prioritaria il decreto delegato al fine di disciplinare la revoca dei rimborsi all’esportazione, riferiti agli operatori economici segnalati dagli uffici di controllo e vigilanza nei confronti dei quali sussistano precisi e circostanziati indizi che le operazioni poste in essere con operatori esterni non siano effettive ovvero siano state artificiosamente e dolosamente poste in essere per eludere il pagamento di tributi in territorio sammarinese e/o all’estero;
4) prevedere forme opzionali di garanzie reali, es. fideiussone, per tutelare l’amministrazione finanziaria in caso di eventuali revoche di rimborsi monofase a seguito di violazioni e anomali nell’interscambio (…);
5) attivare un più completo e penetrante controllo ad opera dell’ufficio tributario sugli operatori economici in aggiunta ai controlli già effettuati (…);
6) prevedere che il congresso porti al Consiglio un’apposita relazione di tutti i crediti, le sofferenze, le operazioni di recupero in atto;
7) introdurre le procedure contabili per addivenire all’eliminazione nel bilancio finanziario dello Stato dei crediti vantati dall’Erario ritenuti di dubbia e difficile esazione (…);
8) proporre una revisione dell’operatività del c.d. “visto merci telematico” (…);
9) prevedere un rafforzamento dei controlli sul territorio sui trasporti merci in particolare in entrata;
10) definire un protocollo operativo che garantisca la coerenza e la univocità dei dati e delle informazioni gestite con la finalità di consolidare e rafforzare la piena collaborazione fra gli uffici e servizi delle Uo dei Dipartimenti Finanze ed Economia e del Dipartimento di Esattoria di Banca centrale;
11) promuovere iniziative per specializzare ulteriormente il personale già in forza presso l’Ufficio tributario (…);
12) definire tempestivamente le procedure di concordato tuttora pendenti (circa 300 pratiche riferite al periodo antecedente al 2004);
13) valutare le attuali scadenze riferite alla riscossione dell’imposta monofase al fine di ridurre i tempi della riscossione stessa;
14) Impegna il governo a vigilare affinché l’amministrazione verifichi costantemente che chi ne ha le responsabilità, avvii ‘le azioni di responsabilità civile e penale’ nei confronti degli amministratori infedeli e di quanti possano essere chiamati in concorso”.
In sede di dichiarazione di voto Mario Venturini dai banchi di Ap pur annunciando il voto favorevole del gruppo non ha nascosto un pizzico di amarezza. “In sede di dibattito – ha detto – avevo espresso la speranza che l’odg finale contenesse anche delle valutazioni politiche su quanto successo in questi anni e ha comportato il dilatarsi dei crediti monofase non riscossi. La parte carente dell’Odg che stiamo per votare è proprio questo e in me e nel gruppo di Ap resta una piccola grande riserva”.
Venturini avrebbe voluto che l’odg evidenziasse come “le lacune siano state amministrative e politiche”.
Francesca Michelotti di Su ha sottolineato come nel testo manchi “una premessa di carattere politico in cui lanciare un segnale significativo con cui si sarebbero prese le distanze dalle responsabilità politiche che noi riteniamo ci siano state nella costituzione dell’accumulo di debiti non pagati di monofase”.
Paride Andreoli ha invece giustificato l’appoggio del Ps al documento anche senza un chiaro passaggio che stigmatizzasse le responsabilità in quanto “non riteniamo fondamentale guardare indietro – ha detto- ma che si guardi avanti, senza dimenticare chi ha le colpe. Non so se le ha solo la politica o se sono da addebitare alla cultura del Paese. Siamo contenti di sottoscrivere questo Odg, se c’era un passaggio in più lo avrem- mo sottoscritto in modo ancora più determinato”.
In conclusione il capogruppo del Psd Stefano Macina ha evidenziato che l’Odg poi votato “è un atto importante del Consiglio. Tutti hanno riconosciuto -ha spiegato – che la parte propositiva degli interventi da portare avanti è condivisibile da tutti i gruppi. E’ un messaggio importante verso il Paese. Le differenze sulle analisi ci possono essere. Considero al di là delle altre opinioni, un elemento importante il considerare nell’Odg che le lacune evidenziate siano di sistema. Si riconosce che il sistema fino al 2004 ha prodotto delle distorsioni. E’ un atto forte e di coraggio dire che purtroppo il sistema che avevamo ha combinato quelle cose”.
La Tribuna