San Marino – Montefeltro si salverà?

GALASSIDon Innocentini: “Sono convinto che dal Vaticano ci apprezzino e ci rispettino, i rapporti tra i due stati sono eccellenti, anche se tutto può succedere”.

La diocesi San Marino-Montefeltro, in base ai numeri, potrebbe essere nel mirino della spending review di Papa Francesco. Nelle intenzioni di Bergoglio, infatti, c’è il progetto di riduzione delle attuali 222 diocesi della Cei che prevede l’abolizione delle 36 sedi al di sotto dei 90.000 abitanti.

Una sforbiciata netta che avrà anche come conseguenza la diminuzione di una quarantina di vescovi italiani che così scenderanno dagli attuali 236 a 200. E quella di San Marino-Montefeltro conta poco più di 61.000 abitanti, 81 parrocchie e 50 sacerdoti. “Non credo sia un’ipotesi plausibile -afferma don Giuseppe Innocentini della parrocchia di Serravalle- siamo uno Stato sovrano e in Vaticano ci rispettano molto.

Papa Francesco ci tratta come una grande nazione, nell’incontro presso la Santa Sede, durante la presentazione delle credenziali dell’ambasciatore Clelio Galassi del 20 dicembre 2014, sua santità non ha minimamente accennato alla cosa”.

Il territorio di San Marino era fino al 1977 diviso tra la diocesi di Montefeltro (dal IX secolo), con sede a Pennabilli, e quella di Rimini; papa Paolo VI riunì tutto il territorio della Repubblica sotto la ridenominata diocesi di San Marino – Montefeltro, suffraganea dell’arcidiocesi di Ravenna – Cervia, che mantenne la sede a Pennabilli.

“Se si osserva nel dettaglio -prosegue don Innocentini- il nome della Repubblica è davanti a Montefeltro, siamo uno stato sovrano e mi auguro che i tagli non ci riguardino”.

Tra le motivazioni che hanno indotto Papa Bergoglio a ridurre il numero delle diocesi facenti capo alla Chiesa italiana quella di avere la possibilità, assieme ai suoi più stretti collaboratori, di qualificare meglio il processo di scelta dei presuli a cui affidare la guida di una diocesi nel tentativo di evitare quanto più possibile gli scandali.

Quelli finanziari e sessuali in primis. In questo caso il Titano non ha mai fatto parlare di sè dimostrandosi luogo virtuoso.

“Sono convinto che dal Vaticano ci apprezzino e ci rispettino -conclude il parroco di Serravalle- i rapporti tra i due stati sono eccellenti, anche se tutto può succedere. Comunque ci siamo incontrati a Sant’Agata recentemente con il vescovo e tutti i parroci e non si è accennato minimamente alla cosa”.

Quindi sarebbe un patto solenne rescisso tra Santa Sede e San Marino, un evento che ci auguriamo sia improbabile.