San Marino. Morganti (Ssd): “Tra politici dopo 5 minuti si torna amici come prima”

Il clima politico è realmente cambiato. Si cercano alleanze e cambia la geografia politica in attesa di andare a nuove elezioni. Lo si percepisce alle serate pubbliche e durante i dibattiti televisivi, tanto che viene da chiedersi se tutto ciò che divideva si è magicamente risolto. Sappiamo purtroppo che non è così, che i problemi sono rimasti tutti sul tavolo e che a farne le spese sono sempre gli stessi: i cittadini. Altro è la politica, altro è il Paese. Concetto che pare sottolineare lo stesso capogruppo di Ssd Giuseppe Morganti quando, ospite della trasmissione Palazzo Pubblico, afferma che la divisione della politica non è reale “dopo 5 minuti si torna amici come prima”. Di questo da tanto tempo la cittadinanza ha ormai preso consapevolezza. Peccato che in 5 minuti non si possano cancellare con altrettanta leggerezza i disastri compiuti in due anni e mezzo di legislatura. La maggioranza messa con le spalle al muro da un sistema completamente devastato non ha potuto che fermarsi. Ciò non vuol dire che tutto sia cancellato o peggio che non ci sia ancora qualcuno intenzionato ad andare avanti. La legge che per il momento sembra aver messo tutti d’accordo è quella cosiddetta salvabanche. Definizione che non piace al capogruppo del Ps Alessandro Mancini che sempre nella cornice della puntata di Palazzo Pubblico in onda mercoledì sera su Rtv ha detto: “La legge sulle crisi bancarie non è una legge salvabanche, è una legge salva sistema e salva correntisti. Uno strumento innovativo che dovrà avere contrappesi particolari. E’ una legge che responsabilizza e richiama le banche a fare banca come si deve fare. Ci potrà comunque creare dei problemi, è in netto contrasto con le leggi europee visto che non c’è bail-in ma si garantisce una tutela al 100% a tutti i correntisti, stiamo trattando un accordo con la Ue dove il sistema finanziario è al centro di tutto e questa legge è in contrasto con le direttive europee. Mi auguro che il Fondo monetario internazionale che voleva il bail-in sia stato informato. Sono contento che non sia stata presa la strada del bail-in, non sarebbe stata sostenibile, però la coperta è molto corta. La legge cerca di aggredire in maniera più robusta chi ha prodotto i dissesti finanziari ma anche l’intervento dello Stato avrà un peso. Siccome la legge sarà di aiuto alle banche, considerato che servirà a ridare fiducia e fermare l’emorragia di soldi, tutti i soggetti vigilati dovranno fare la propria parte nel trovare una soluzione di sistema. La speranza è che nel giro di 20 giorni possa essere messa a punto in modo da non dover prorogare il blocco dei pagamenti oltre il 22 luglio”. Il blocco dei pagamenti – lo ricordiamo – scadrebbe alla mezzanotte di oggi ma è molto probabile venga prorogato per un altro mese. Tempo in cui dovrà essere messa a punto una soluzione. Il valore aggiunto della legge lo ha sottolineato anche Elena Tonnini che ha detto. “La legge ci dà un valore aggiunto: la tutela al 100% dei correntisti. Per la prima volta si introduce un principio di equità, si aggrediscono crediti e depositi di soci e amministratori che vengono chiamati a rispondere delle loro responsabilità, c’è stato poi l’avvio parallelo della commissione di inchiesta. Si potranno verificare possibili commistioni politiche che hanno permesso l’utilizzo di fondi pubblici. Occorre capire in 10 anni che cosa è successo in Cis, se i presidi che esistono hanno funzionato. Sono state fatte segnalazioni da Aif, da Bcsm, da tutti i presidi? Che fine hanno fatto le ispezioni? Bisogna capire dove i meccanismi si fermano e capire questa responsabilità. La politica deve poi vigilare che potenziali investitori, non continuino a fare in modo che risorse pubbliche vengano usate a scapito della collettività e a favore dei soliti privati. E’ un dovere della politica”. Dal canto suo la cittadinanza è invitata a rimanere vigile e ad avere la memoria dell’elefante.

Repubblica Sm