San Marino. Morini (Pis): “I problemi sono ancora tutti sul tavolo”

All’indomani della pubblicazione della notizia che il Segretario Zanotti potrebbe lasciare a breve il suo incarico, così come egli stesso ha annunciato sulle pagine de ‘Il Resto’ del Carlino’, abbiamo fatto due chiacchiere con l’esponente di ‘Prima i Sammarinesi’ Roberto Morini.

Questa volta pare proprio che il Segretario Zanotti si sia premunito. Che idea si è fatto lei?
“Su ciò che Zanotti disse ai correntisti di Asset banca, ovvero ‘ma non vi eravate premuniti?’ si sono già scritti fiumi di inchiostro. Ora è rimasto poco da dire, non ci sono nemmeno più le parole. Se cominciano ad andare via i ministri è chiaro che qualcosa di grosso c’è sotto i loro piedi. Del resto stanno cadendo come le mosche, abbiamo visto le dimissioni di chi poi probabilmente alla fine non si dimetterà per essere stato mandato a quel Paese in una, credo normale dialettica politica dove si alzano i toni. Potrebbe essere anche letto come il segno eclatante di una fine imminente. Tra il dire e il fare c’è sempre però di mezzo la cadrega che per qualcuno è un qualcosa che non accadrà più, è stato come vincere al superenalotto, ci penseranno mille volte prima di lasciare. Ha dell’incredibile come di fronte alla sonora sconfitta del referendum abbiano ribaltato i dati in loro favore”.

Servirà presto una proposta politica credibile, è stato alla serata di lunedì ‘Il domani lo puoi ignorare o lo puoi costruire’?
“Sì, mi aspettavo una sorta di conferenza programmatica mentre quella che si è svolta, in un clima assolutamente informale, è stata soltanto una presentazione. C’era una grande varietà di persone, gente comune ma anche politici di lungo corso, in un’unione di intenti che solo poco tempo fa avrebbe fatto accapponare la pelle anche ai più smaliziati.
Ma bisogna prendere atto che se si vuole guardare avanti, vista soprattutto la pessima contingenza, certe ritrosie debbano essere abbandonate a favore di un progetto condiviso. Se questo progetto, come pare evidente dalle posizioni di Motus Liberi, prevede una completa ridiscussione della necessità di un accordo europeo con quello che ciò comporta, non potrà che trovare il nostro consenso e appoggio totale”.

Si è fatto un gran parlare della legge cosiddetta salvabanche, cosa ne pensa?
“E’ pazzesca la propaganda che è stata fatta soprattutto da Civico10, hanno messo il Paese in difficoltà e ora si vantano dell’unità di intenti grazie alla quale lo hanno tirato fuori. E’ come se prima si affogasse qualcuno e poi ci si vantasse di avergli teso la mano. Restano i tempi lunghi e l’incertezza. Dei soldi non abbiamo la stamperia. Presto o tardi arriva una patrimoniale o esplicita o implicita, ovvero sotto forma di tagli”.

Si è anche parlato di possibili compratori di banca Cis.
“Di notizie ne stanno circolando molto ma è davvero dura che un investitore voglia rilevare una banca dove non si conosce nemmeno l’entità del buco. Secondo me si vorrebbe vendere una banca con meno debiti di quelli che realmente ha facendoli prima pagare ad altri per poi velatamente ricomprarsela una volta ripulita”.

Un tema caro a ‘Prima i sammarinesi’ è la questione che riguarda le targhe, si intravede la luce in fondo al tunnel?
“Sembrava già tutto a posto quattro mesi fa. La mia impressione è che il governo abbia puntato sul cavallo sbagliato, continuano a rivolgersi ad interlocutori del Pd senza rendersi conto che quella forza politica è defunta. Così non possono pensare di riuscire a cavarsela e portare a casa il risultato per il Paese. Il problema è che quel genere di rapporti è ben noto in Italia dove sanno quante consulenze o affidamenti fanno capo al Pd. I nostri rappresentanti non parlano con chi conta, la Lega, perché non vengono ricevuti proprio per i motivi che ho elencato. Non dimentichiamo che quando l’Italia non firmò il global compact, San Marino scelse una strada completamente opposta. Lo stesso ministro Zanotti che oggi annuncia le proprie dimissioni, pretendendo di spogliarsi del proprio ruolo, già mesi fa era stato fotografato a manifestare contro il ministro Salvini. Poi ci chiediamo perché i problemi siano ancora tutti sul tavolo”.

Repubblica Sm