
Tanti, troppi morti e feriti in quella ‘curva della morte’. In realtà una semicurva – neanche molto stretta – che automobilisti e motociclisti provenienti dalla Statale Adriatica, direzione Ravenna Rimini – all’inizio di Torre Pedrera si trovano ad affrontare spesso in condizioni di scarsa sicurezza. «Si arriva da un tratto di superstrada, la Statale 16 Adriatica, di parecchi chilometri – spiega l’ispettore della Polizia stradale Nicola Lo Presti –. E quello che va da Cesenatico a Bellaria Igea Marina sino al confine con Rimini è ‘in trincea’, a quattro corsie con New Jersey centrale di separazione in cemento, dove la velocità consentita arriva 110 chilometri orari, e si deve, o si dovrebbe, rallentare». Purtroppo non tutti lo fanno. C’è chi, nonostante i numerosi segnali avvertono che la supestrada sta per terminare (arrivando da Ravenna diretti a Rimini) e vengono vietati i sorpassi nel modo più assoluto, cerca di ‘infilare’ l’ultimo superamento o comunque si affianca alle auto che da quel punto devono procedere in un’unica carreggiata. Nessun riferimento al tragico incidente che ha visto vittima il 19enne di San Marino, sulle cui cause sono in corso accertamenti. Ma la casistica degli incidenti degli ultimi vent’anni vede molte ‘croci’ in quel tratto di strada. Soprattutto di motociclisti – di fatto utenti deboli della strada per l’alto livello di rischio in caso di sinistro – ma non soltanto. «Quel tratto è molto pericoloso – prosegue Lo Presti – con tantissimi incidenti negli anni, anche mortali. Non diciamo purtroppo niente di nuovo. Non per caso spesso noi della Polizia stradale facciamo appostamenti proprio al termine della Superstrada, per intercettare soprattutto chi fa sorpassi dove c’è il divieto e chi procede a velocità eccessivamente elevata». Un tempo c’era anche un ‘sorpassometro’ installato proprio in quel punto, poi è stato dismesso. «Soprattutto in particolari condizioni – prosegue l’ispettore –, ad esempio di notte, con la strada umida, oppure quando piove, poiché l’asfalto non è drenante, la percentuale di rischio aumenta, in particolare quando agli altri fattori si somma la velocità eccessiva. Un altro elemento non irrilevante per la pericolosità è che sull’Adriatica, quindi anche in quel punto, circolano molto mezzi pesanti».