La questione giudiziaria dell’ex console sammarinese William Colombelli si chiude, clamorosamente, con una sua grande vittoria in terza istanza.
Clamorosa perché mai la difesa aveva vinto su questa eccezione, ovvero sul fatto che un procedimento si potesse radicare a San Marino quando fosse già stato avviato in Italia.
In terza istanza Colombelli vince e in un sol colpo si vede spazzare via tutte le sentenze di primo e secondo grado che lo avevano visto soccombere e condannare.
Infatti il Giudice d’Appello Caprioli aveva confermato, con sentenza del 14 marzo 2019, le condanne inflitte in primo grado per associazione a delinquere a 2 anni e 6 mesi di prigionia nei confronti di Piergiorgio Baita – ex AD della Mantovani Costruttori -, Claudia Minutillo, e l’ex console William Colombelli. L’accusa era quella di aver costituito, tramite false fatture, fondi neri per il pagamento di tangenti legate alla realizzazione del Mose. L’accusa era quella di aver gestito un giro di fondi neri per 11 milioni di euro che sarebbero serviti per le tangenti necessarie per gestire appalti e contratti nella costruzione del Mose a Venezia.
Il Giudice Espostito nella sua sentenza di oggi stigmatizza il lavoro dei commissari della legge Antonella Volpinari e Alberto Buriani che avevano rinviato a giudizio i tre per il processo Mose, procedimento già in essere in Italia; secondo lo stesso si sarebbero dovuti fermare viste le eccezioni presentate dalla difesa.
Marco Severini – direttore Giornalesm