San Marino. Muoviamoci per la nascita di uno stato palestinese … di Dario Manzaroli

Nel 1948 l’ONU decretò la divisione della Palestina (a quel tempo territorio coloniale dell’Inghilterra) in due stati , uno palestinese con il 45% del territorio e circa 4,5 milioni di palestinesi ,e uno ebraico col il 55% del territorio e circa 2 milioni di ebrei . Gerusalemme sarebbe dovuta  diventare la capitale di entrambi gli stati (Gerusalemme est per i palestinesi, ovest per gli Ebrei) .

Notoriamente  i palestinesi non accettarono sia la divisione del  territorio, sia la percentuale inferiore di esso nonostante il numero quasi doppio di abitanti palestinesi rispetto agli ebrei . Gli altri Paesi arabi non accettarono in assoluto questo innesto artificioso di uno stato creato per “riparare” la mostruosità del genocidio degli ebrei perpetuato durante la seconda guerra mondiale dai nazisti e soci  , ma sopratutto per avere uno stato amico nel cuore petrolifero del mondo in una fase politica che vedeva la fine del colonialismo occidentale e la nascita dei nazionalismi arabi.

Quindi è completamente falsa l’affermazione ebraica di “ una terra senza popolo per un popolo senza terra”. Quella terra un popolo ce lo aveva ed era ed è il popolo palestinese .

Nel 1948 gli ebrei dichiarano unilateralmente la nascita dello stato di Israele. Questo atto unilaterale segnò l’inizio del conflitto arabo-israeliano che si protrae tutt’ora ed è soprattutto incentrato sul non riconoscimento dei diritti legittimi del popolo palestinese.

Attualmente e da oltre 15 anni, Israele è governato da governi di destra e destra estrema ,in alcune frange apertamente fascista. Questi Governi  sono responsabili di una politica coloniale con la colonizzazione ed annessione strisciante di interi settori del territorio palestinese, dell’assassinio di migliaia di civili  (solo a Gaza a tutt’oggi circa 30.000 morti di cui il 70% donne e bambini, ma è solo l’ultimo massacro o genocidio che dir si voglia attuato da Israele in 70 anni di esistenza), della presenza nelle carceri israeliane di almeno 8.000 (ottomila) prigionieri politici , della pratica della politica di apartheid verso i palestinesi cittadini israeliani, della tenuta in una prigione a cielo aperto (Gaza) di circa 3 milioni di palestinesi senza il minimo diritto e senza la minima prospettiva.

In questa situazione di barbarie e negazione dei diritti minimi di un popolo e dei suoi cittadini, stupirsi dell’odio e del desiderio di vendetta è ridicolo o in grande malafede .

Parlare di Israele come una grande democrazia nonostante le politiche che applica è quantomeno discutibile .

Uno Stato armato fino ai denti con strumenti di guerra modernissimi che combatte contro gruppi armati che vengono definiti terroristici (e cosa dovrebbero fare? una petizione? un sit in? intitolare una via al criminale di guerra Netanyahu? la dice lunga su chi è l’aggredito e l’aggressore, chi è il terrorista e chi no ?

La sproporzione di forze è talmente rilevante che solo avere il coraggio di affermare che Israele ha il  diritto di difendersi, pur occupando da 50 anni territori non suoi, pur negando il diritto alla nascita di uno stato Palestinese ( che giustifica ab origine ed anche legalmente la nascita di uno stato ebraico), pur affermando di volere espellere tutti i palestinesi, esiliarli su un isola artificiale  o addirittura di sganciare la bomba atomica su Gaza per ucciderli tutti, è vergognoso, complice del genocidio dei palestinesi ma anche molto miope .   Specie per l’Europa (se ci sei batti un colpo) .

Il medio oriente è una polveriera e se il conflitto, che non terminerà finchè non saranno riconosciuti i legittimi diritti dei palestinesi, da conflitto politico territoriale dovesse divenire conflitto religioso, allora scoppierebbe veramente la terza guerra mondiale e per gli stati d’Europa ,tutti, andrebbe a finire molto male. La Russia e la Cina non aspettano altro.

Riflettiamo e muoviamoci per la nascita di uno stato palestinese, anche il nostro Governo.

Dario Manzaroli