Luca Patregnani, uno dei volti nuovi del Murata, è il leader della squadra affidata a mister Roberto Sarti. Classe 1985, il centrocampista fanese e sammarinese d’adozione (vive e lavora sul Titano) ha una lunga esperienza di serie D (Santarcangelo e Riccione, Cagliese) ed Eccellenza (con il Riccione di mister Onorato ha vinto il campionato), e ha giocato per otto stagioni nel campionato sammarinese: due al Faetano, sei al Tre Penne e uno alla Libertas (l’ultimo campionato).
Patregnani, perché ha accettato la chiamata del Murata?
“Per anni il direttore sportivo Francesco Donnini ha cercato di portarmi nel club in cui operava, questa volta ci è riuscito, si sono materializzate le giuste condizioni: c’è davanti un progetto di prospettiva, di allestire una rosa in grado di raggiungere nel tempo traguardi importanti. Si sta componendo un bel mix di giovani ed esperti”.
Quale può essere l’obiettivo del Murata nella prossima stagione?
“Il mercato è aperto, è prematuro delineare scenari sulla carta, sarà il campo a saggiare le ambizioni dei club. E’ fondamentale creare un gruppo affiatato, ben amalgamato , motivato, che remi dalla stessa parte: l’aspetto tecnico è importante ma lo è altrettanto quello umano. Comunque penso che l’ambizione del Murata debba essere l’ingresso nei playoff nella migliore posizione possibile: la nostra ambizione deve essere il piazzamento alle spalle delle cinque, sei squadre storicamente più attrezzate e ambiziose. La rosa del Murata è qualitativamente migliore rispetto a quella con cui ha chiuso il campionato e competitiva per farsi valere”.
Lei è della classe 1985. Per quante stagioni ancora vedremo Patregnani in campo?
“Ho ancora tanta passione, non metto limiti. Sarà fondamentale la condizione fisica. Lo scorso anno per un guaio muscolare sono stato fermo per circa tre mesi in mezzo alla stagione e ho ripreso giocando sempre nel finale del campionato. Ho tanta voglia di ricominciare, quello stop mi ha dato ancora più carica e voglia di ritornare in campo”.
Chi conosce dei nuovi compagni di squadra?
“Vitaioli e Caro Valentini, Costantini, uno dei nuovi arrivati. Gran parte degli altri li ha affrontati da avversario”.
Il ruolo di Patregnani nel nuovo scacchiere?
“Sono un play, un regista davanti alla difesa, detto i tempi del gioco, cerco sempre di leggere la situazione in campo con anticipo perché la testa è importante quanto le gambe. Metterò la mia esperienza al servizio dei compagni, con grande umiltà, cercando di dare l’esempio. La fascia di capitano? Non lo so, deciderà il mister. Penso sia giusto che abbia la fascia chi da tempo veste la maglia del Murata. Mi pare che il centrocampo con i nuovi arrivati tra cui l’esperto Gaiani sia ben assortito nelle sue caratteristiche”.