Il tema, una volta tanto, non è di quelli che appassiona soltanto i politici. Parliamo della rotatoria di Murata. A sollevarlo in Aula è stato il consigliere di Libera Matteo Ciacci che nell’ambito del suo intervento in comma comunicazioni se l’è presa con il segretario Canti accusandolo di ‘infantilismo’ perché il rallentamento dei lavori del cantiere di Murata nasconderebbe il desiderio di non dare continuità ad un progetto portato avanti dal precedente governo. “C’è l’esigenza – ha detto Ciacci – alla luce degli adempimenti evasi, di portare a compimento la rotatoria di Murata. Così abbiamo valutato con stupore le affermazioni del segretario Canti. Il suo è un atteggiamento non corretto, crediamo che su alcuni progetti già avviati, finanziati, partiti, debba essere data continuità ai progetti fra un governo e un altro, la logica di dover bloccare tutto quanto fatto è una logica infantile e stupida. Anche costosa per lo Stato. Il progetto è andato avanti e va ultimato”. Senza girare tanto intorno alla questione il segretario Stefano Canti ha risposto punto su punto. “Io non ho mai detto – ha precisato – che intendo fermare la rotatoria di Murata. Vanno fatti però degli approfondimenti. Appena mi sono insediato ho chiesto incontri rispettivamente con i responsabili dell’azienda per i lavori pubblici e con il dirigente facente funzione dell’ufficio progettazione per avere un aggiornamento sullo stato dell’arte dei lavori, rispetto a Murata in tali incontri non mi sono state rappresentate problematiche o criticità. Era solo emersa la proposta della chiusura della Sottomontana per garantire il prosieguo dei lavori, proposta alla quale ho risposto che per non creare disagi alla viabilità eventualmente si poteva pensare di chiudere una corsia soltanto. Successivamente in Congresso di Stato il collega Righi ha portato una delibera per concedere ulteriori 180 giorni alla ditta Fabbri costruzioni affinché potesse proseguire i lavori. E’ a quel punto che ho ritenuto doveroso approfondire: da un lato nessuno mi aveva fatto presenti eventuali problematiche, dall’altro in Congresso è emerso che per la realizzazione di un’opera che doveva essere portata a termine in 147 giorni, se ne chiedono ulteriori 180. Ho chiesto il perché questa richiesta è venuta avanti se negli incontri nessuno mi aveva riferito nulla. Il cantiere è partito ad agosto, sono trascorsi 180 gg, avrebbe dovuto concludersi in 147 gg, ad oggi abbiamo solo il muro. E’ lecito chiedere quali problemi ci sono stati. Ho chiesto ‘perché siamo ancora fermi al muro’? La risposta che ho ricevuto è che l’impresa italiana che ha subappaltato ad altra impresa italiana ha avuto delle problematiche”. “Così mi preme chiarire – ha ribadito Canti – che il cantiere è fermo non perché lo ha fermato il segretario ma perché trascorsi i 147 gg entro i quali l’impresa si era impegnata a finire i lavori, c’è soltanto il muro, ragione per la quale ora si chiedono altri 180 gg per poterli portare a termine. E’ chiaro che occorre capire che cosa è successo, che genere di problematiche sono emerse. Se vi sarà un aumento dei costi”. L’occasione è utile al segretario per uno sguardo alla totalità delle opere pubbliche. “Mi si viene a dire che c’è un problema legato ai bagni pubblici, problema sul quale c’è la massima consapevolezza. In particolare per ciò che concerne i bagni pubblici del centro storico, quelli in piazzale Calcigni, mi è stato proposto un progetto di sistemazione e ampliamento il cui costo è stimato intorno agli 850mila euro. Credo anch’io che sia estremamente necessaria un’opera di manutenzione ordinaria e che questo intervento sia da mettere in programma con urgenza. Ritengo tuttavia che debba trattarsi di un intervento minimale con costi che non superino i 30-40mila euro, spendere ora 850mila euro per l’ampliamento dei bagni pubblici non mi pare prioritario. Io sto lavorando su un piano operativo al fine di ridare una nuova immagine, più decorosa, al nostro centro storico. E’ un lavoro che va fatto insieme, con tutta la politica, sia maggioranza che opposizione, coinvolgendo ovviamente gli operatori economici e le categorie. E’ un progetto di rilancio infrastrutturale, che riguarda soprattutto il centro storico di borgo maggiore, un progetto unitario che conto di presentare, come base per il confronto, già a fine mese”.
