Risponde il segretario di Stato alla Sanità Francesco Mussoni in sostituzione di Claudio Felici, segretario di Stato per le Finanze: “
Risposta 1) Si può dire quale sia stato l’iniziale beneficio fiscale, coincidente con il deficit iniziale assunto, per le banche cessionarie, ma è difficile stimare quale potrà essere, all’esito di tutti i recuperi, l’ammontare complessivo dei crediti di imposta effettivamente utilizzati. La Segreteria di Stato ritiene non opportuno divulgare, attraverso lo strumento dell’interpellanza, dati ritenuti sensibili nell’interesse dell’intero sistema finanziario e del paese. A tal proposito si rammenta che i dati connessi ai benefici fiscali in favore delle banche sono state oggetto di un riferimento in Cgg nella seduta di ottobre 2013. La Segreteria di Stato alle Finanze è disponibile ad aggiornare i dati con le stesse modalità.
Risposta 2) Si chiede quali siano stati i soggetti che hanno verificato l’effettiva esistenza delle sofferenze contabilizzate nelle operazioni di aggregazione e cessione tra istituti bancari: in considerazione dei rilevanti interessi pubblici in gioco, per gli impegni assunti dallo Stato, il Governo ha nominato un Supervisore in ordine alle valutazioni che si faranno degli attivi da recuperare.
Risposta 3) Si chiede se il Governo attraverso il CCR abbia potuto valutare le pratiche in sofferenza prima del rilascio delle relative autorizzazioni. La domanda però è mal posta in quanto il Governo non valuta le sofferenze di una banca se non attraverso i propri organi tecnici e non rilascia autorizzazioni alle operazioni di concentrazione, come quelli in esame.
Risposta 4) Sul commissario osservatore nominato a operazioni concluse la Segreteria precisa che la nomina è avvenuta ai fini di evidente prudenza e non per l’eventuale conoscenza di elementi di giudizio ulteriori e diversi.
Risposta 5) In merito al presunto profilo di incompatibilità nell’assegnazione dell’incarico di commissario osservatore al dottor Gumina, tenuto conto del precedente incarico in BCSM, la Segreteria precisa che non si ravvisano profili di incompatibilità.
Risposta 6) Si ritiene che, se nell’ambito dell’attività di recupero dei crediti il Governo, attraverso il commissario osservatore, riscontri fatti di possibile rilievo penale, questi sarebbero prontamente denunciati alla competente Autorità Giudiziaria.
Risposta 7) Si chiede se le concessioni delle banche cedenti siano state annullate o se al contrario siano state attribuite alle banche cessionarie divenendo così oggetto di pericolose trattative private al di fuori di ogni controllo pubblico: la Segreteria in tal senso precisa che la disciplina prevista dalla LISF è contenuta nell’articolo 10 e 99 della LISF. Ne consegue che una volta svuotata la banca cedente delle proprie attività e passività, la stessa, sulla quale permangono sia l’autorizzazione (BCSM) che il nulla osta governativo, diventa non operativa e quindi la proprietà ha sei mesi di tempo per riattivare l’attività ovvero per porla in liquidazione ad eccezione del caso in cui, nel lasso di tempo considerato, non siano state avviate concrete trattative per la cessione a terzi della banca”.
Luca Lazzari, Indipendente, replica: “Ricordiamo al Segretario Felici che la politica richiede un linguaggio accessibile. I vari documenti di carattere finanziario portati dal Segretario sono fortemente tecnici per rendere la nostra comprensione più difficile. Le banche potrebbero non avere particolare interesse ad affrontare le azioni di recupero del credito d’imposta. Discutibile la nomina del dottor Gumina per una questione di incompatibilità. E’ di stamane la notizia del mandato d’arresto per l’ex ministro Galan ed anche qui torna in gioco il nome del dottor Gumina che aveva autorizzato il bonifico durante il blocco dei pagamenti della Bcs. Secondo alcune voci inoltre il figlio del dottor Gumina sembrerebbe aver avuto di recente un incarico da banca Cis, l’ultima ad aver beneficiato del credito d’imposta: una tale concomitanza di eventi lascerebbe molte perplessità. Ci riserviamo di fare approfondimenti e trasformiamo l’interpellanza in mozione.