Attività del centro storico di Città aperte fino alle 23. Questo in sintesi è il desiderata del segretario al Turismo Teodoro Lonfernini come viatico per risollevare le sorti dell’economia turistica sammarinese.
Ma alcuni negozianti si dimostrano da subito ostili alla regolamentazione.
“Vengo da una famiglia di commercianti del centro storico -scrive un cittadino sammarinese su facebook- ricordo benissimo tutte le serate/nottate passate in negozio d’estate. Tre settimane intense dalle 8 alle 24 e anche a luglio si stava aperti ma era una volontà. Una regola così drastica e fatta a spot senza coordinamento sia difficile da accettare” Qualcuno si chiede se “saranno obbligati anche musei, funivia e ufficio informazioni turistiche a stare aperti?”.
“In molti non sanno cosa significa stare aperti dalle 9 del mattino fino alle 24 magari saltando la pausa pranzo – scrive un esercentese il ritorno c’è lo si fa volentieri ma in caso contrario, il personale costa così come luce, acqua e gas. Senza contare lo sbattimento sottoposti da certi ritmi”.
“Magari non se ne accorgono – continua una commerciante – ma la gente, a causa della crisi, non c’è. Farei stare il segretario con me per una settimana per far sì che si renda conto”.
Il coro di voci lamenta l’assenza di contatto con la realtà di chi lavora a una scrivania, mentre la richiesta più frequente è quella di “sistemare sul serio il centro storico”.
E poi un attacco alle manifestazioni: “Qualcuno mi spieghi perchè non si organizzano concerti di livello – chiosa un’altra voce dal centro- non parlo di roba tipo Tony Hadley (concerto annullato per pioggia dell’ex cantante degli Spandau Ballet nel 2012 ndr), che fa concerti al Rose & Crown (un pub di Rimini) ma di eventi di livello magari usando l’Olimpico di Serravalle o le cave di Città con artisti di caratura internazionale. Magari non in pensione”. Insomma, dopo la proposta del segretario al Turismo, a storcere il naso sono in parecchi. Aspettando nuovi sviluppi.
La Tribuna