San Marino. Nel prossimo Consiglio un’Istanza che chiede l’introduzione della lingua russa nell’insegnamento scolastico

Nella sessione del Consiglio che si aprirà martedì prevista la discussione di sei Istanze d’Arengo, tra queste alcune con al centro la scuola. Nell’ordine la n. 4: “Assegnazione punteggio per incarichi di supplenza”.

La n. 5: “Insegnamento di educazione alla cittadinanza”, un tempo alle medie si chiamava ‘educazione civica’.

Corso-di-lingua-Russa-1024x768La n. 9: “Primo soccorso nelle scuole secondarie di 1° e 2° grado”. Tutte richieste degne della massima considerazione, ma che nel comune sentire sono scavalcate da altre Istanze. Soprattutto sull’insegnamento delle lingue.

La n. 13 riguarda la lingua russa nelle superiori a partire dal prossimo anno scolastico.

Scrive l’istante Fabio Zanotti: “Stiamo assistendo da tempo ad una crescente importanza di nuovi paesi emergenti tra i quali il più vicino a noi è la Russia. Già da oggi si intravedono possibilità di favorevoli interazioni e sinergie a tutti i livelli per assecondare le quli è bene tenere conto sin dalla formazione culturale dei nostri giovani. La conoscenza di questa lingua comporterebbe infatti in prospettiva e nel brevissimo periodo ol- tre all’ampliamento degli orizzonti culturali anche sicuri vantaggi economico-occupazionali vista la sempre maggiore interazione tra le molteplici potenzialità di questo Paese e la nostra economia.

La n. 16: “Si richiede l’insegnamento della lingua spagnola come lingua straniera opzionale nelle superiori, con particolare attenzione al Liceo Linguistico”. Tra le motivazione la considerazione che tale lingua è la quarta più parlata nel mondo e la presenza in Territorio di molti emigrati sammarinesi in Argentina.

La n. 18, la più curiosa: “Per frenare la perdita dei valori legati alle nostre più genuine tradizioni -scrivono gli istanti- e alla costante perdita di memoria storica è utile e importante ritrovare la saggezza che ha contraddistinto le nostre scelte di fondo. Dunque insegnare il dialetto per salvaguardare la nostra identità e storia”. 

La Tribuna