
Indebitarsi in modo esorbitante significa diventare fragili e vulnerabili e con il contrarre prestiti, di fatto si trasferisce la Sovranità di uno Stato all’oligarchia finanziaria oggi dominatrice incontrastata nel mondo. Mentre i debiti degli Stati esplodono, gli attivi delle Banche Centrali lievitano, i lavoratori perdono i loro posti di lavoro, le piccole attività chiudono, c’è chi in una manciata di mesi, in piena crisi da coronavirus, raddoppia i propri patrimoni di decine e decine di miliardi di dollari. E non è che aumentando i debiti o ottenendo più prestiti migliora la situazione per la maggior parte della popolazione (Italia,Spagna,Grecia, Argentina insegnano) si guadagna tempo, ma poi l’insostenibilità porta a pagare prezzi sociali ed economici ma anche democratici devastanti e spesso conduce al default: vedi in epoca recente l’Argentina; nei secoli passati la Serenissima Repubblica di Venezia.
Quando un prestito (e non mi riferisco a quello della BCE che da giugno 2020) causa covid, ha introdotto un sistema che fornirà liquidità in euro anche a una vasta gamma di banche centrali al di fuori dell’area dell’euro, è esorbitante rispetto alla sostenibilità di una piccola economia come la nostra è sottoscritto con soggetti suddescritti, il futuro è ipotecato irrimediabilmente.
Con l’aria che tira domani potrebbero essere a rischio le normali procedure democratiche.
Si ricorre alle sedute segrete, oggi in fase di gestazione, pensate cosa po’ cosa può succedere nel prosieguo degli anni.
Ma perchè tanta segretezza? Non sono i cittadini i destinatari di queste scelte, non devono essere informati, cosa c’è da nascondere?
Con la segretezza il paese sta già pagando un prezzo altissimo: tante sedute sulle banche a porte chiuse e poi cosa ci siamo ritrovati,nonostante le ripetute dichiarazioni rassicuranti,un debito enorme. Ci sia, almeno su questo, discontinuità dal passato.
Oggi siamo di fronte a scenari che molti definiscono ignoti. C’è consapevolezza di dove stiamo andando? Pongo questo interrogativo, perchè in passato non c’è stata e sento in Consiglio alleggiaretanta ebbrezza da prestito. Invece a mio parere il momento storico richiede un minimo di accortezza, di prudenza e di sana lungimiranza. Siamo di fronte a cambiamenti epocali, che stanno sempre più concentrando il potere in una oligarchia finanziaria e di mercato, che piega ai suoi desiderata le scelte degli Stati e delle Banche Centrali. Da tempo lo sviluppo è traghettato in altre aree del globo meno inclini alle tutele e alle regole. Inoltre è esplosa un’esuberante e incontrollata rivoluzione tecnologica, innovativa si, ma che inizialmente può distruggere molti più posti di lavoro tradizionali di quelli nuovi che creerà. Ma anche sul piano valutario e geopolitico è in atto un sommovimento che potrebbe comportare instabilità. Quando si è fragili e sovraesposti, si è indifesi al verificarsi di fenomeni imprevisti e dirrompenti. Vincolarsi, ipotecarsi per uno sforzo enorme rispetto alle nostre dimensioni, si rischia la perdita della nostra Sovranità.
Non è questo che va lasciato ai nostri figli e ai nostri nipoti e non c’è Accordo di Associazione che protegga.
Ritorno a parlare di sussulto di orgoglio per salvarguardare la nostra identità, la nostra Repubblica, già devastata da fenomeni corruttivi e predatori per i quali oltretutto è doveroso portare a compimento il loro sanzionamento, sia sul piano giudiziario che sul piano del risarcimento allo Stato.
Infine se c’è la proposta del prestito, sia discussa pubblicamente e resa nota al paese dagli organismi preposti con tutte le caratteristiche dell’operazione, affinchè un domani non ci sia chi dica: ah io non lo sapevo, nonostante l’abbia votata.
Non succeda come su Carisp, banche, e vicende varie, sulle cui responsabilità abbiamo assistito e assistiamo tuttora a una specie di scaricabarile tra i soggetti che si sono alternati alla direzione del paese, cosicchè alla fine la palla dei debiti, non fermata in tempo e con lungimiranza è diventata una valanga che ha travolto i cittadini tenuti all’oscuro e l’intera economia.
Quindi nessun dorma.
San Marino 31 agosto 2020 Libero Barulli