San Marino. Niente segreti … di Libero Barulli

Libero Barulli

Riceviamo e pubblichiamo

Recentemente è stato comunicato che è di 200 milioni l’ammontare che i debitori hanno verso lo Stato. Ricordo che alcuni anni fa erano circa 400 milioni. Sarebbe interessante sapere quanto di questo dimezzamento è dovuto a recuperi oppure a cancellazioni, visto il debito pubblico accumulato.

Nessun riferimento invece sulle centinaia di milioni di crediti che le banche devono riscuotere e di cui lo Stato si è assunto l’onere. Nemmeno dell’anagrafe dei debitori, almeno i principali, si parla più. A questo proposito è sorprendente che proprio le forze di opposizione di allora, di governo ora, si siano opposte e abbiano chiesto l’eliminazione dell’ articolo che era previsto, per una questione di privacy, assicurando che sarebbe stata superata nel giro di qualche mese.

Privacy per chi ha debiti da restituire e pubblicità per chi deve ripianarli.

Ci sono poi milioni e milioni di euro di confische in sospeso per l’espletamento dei processi.

La somma totale di cui sopra,supera largamente l’importo del prestito che si vuole contrarre.

Basterebbe pertanto più attivismo ed efficientismo in questa direzione per recuperare liquidità, ridurre il debito ed evitare il ricorso al prestito. Di fronte alle suddette cifre da recuperare è inconcepibile ipotecare e vincolare il Paese per decenni futuri e per importi di rilevante insostenibilità ed è grave che si ricorra alla segretezza.

Nel mondo, in più occasioni, sono state tenute nascoste, con la complicità di blasonate banche mondiali, informazioni importanti inerenti la situazione dei bilanci e dei prestiti di società, banche e Stati, che si sono poi rilevate rovinose per gli interessati: Stati e risparmatori.

Pertanto questo è un campo dove è fondamentale che il Paese conosca in tutti i sui aspetti le condizionalità del prestito, prima che siano firmati impegni in segreto.

Tutti coloro non implicati con le vicende passate dovrebbero prendere le distanze.

Si sobbarcano responsabilità per disssesti provocati dai predecessori, ai quali concedono così l’immunita dal disastro compiuto e si assumono loro le colpe per le conseguenze. Inoltre

si esonerano i debitori dal ripagare i loro debiti trasferendo l’onere delle inadempienze sulla collettività.

Quando è in gioco il futuro della Repubblica e del Paese questi devono avere preminenza.

Sono rimasto sorpreso dell’approccio con cui vengono affrontati temi così importanti, vedendo in Consiglio,i n sede di comma variazione di bilancio,d edicare più tempo contro 200 mila euro di malagestione di un ente che ai 19 milioni dell’ennesimo disavanzo Carisp e nessuna risposta sulle osservazioni relative al prestito di 300 milioni.

E’ stucchevole ascoltare che le posizioni cambiano perchè c’è una situazione disastrosa. Chi ha scelto di candidarsi e di governare lo sapeva anche prima.

Basta con i sotterfugi. Se c’è chi vuole affossare la Sovranità della nostra Repubblica con prestiti e condizioni capestro, le renda pubbliche in tutti i suoi dettagli prima di impegnarsi, dica le condizioni, le garanzie che devono essere offerte, quali cespiti devono essere eventualmente segregati; che non ci siano postille da cui un domani sia impossibile svincolarsi facendo sprofondare sempre di più il nostro Paese.

San Marino 20 settembre 2020 Libero Barulli