Verso le 19, in Consiglio Grande e Generale, si è avviata la discussione sull’Ordine del giorno di Rete, che rappresenta un atto di sfiducia piuttosto evidente nei confronti del Segretario di Stato Marco Gatti.
Nei giorni scorsi, e nemmeno questa mattina, è stato raggiunto un accordo tra Rete e il resto della maggioranza, pertanto l’Ordine del giorno non potrà essere modificato durante la votazione ma potrà essere al massimo ritirato; difficilmente Rete lo farà. Si procederà quindi al voto con il resto della maggioranza che ha già respinto la richiesta di Rete di rimuovere il Direttore Attività Sanitarie e Socio-Sanitarie dell’Iss Sergio Rabini dal suo incarico, come riportato ampiamente sul GiornaleSM dall’editorialista Enrico Lazzari.
Le dichiarazioni di voto si sono già aperte con l’ottimo intervento del capogruppo Dc Mussoni, che ha categoricamente rifiutato l’approvazione dell’OdG di Rete. A lui è seguito Domani Motus Liberi, che ha dichiarato di non votare l’Ordine del giorno e dopo le 21 arriveranno anche tutte le intenzioni di voto di tutte le altre compagine politiche in quanto le opposizioni si sono rifiutate di far proseguire i lavori per mezz’ora e finire la sessione di maggio.
Molti vedono questo OdG come un espediente da parte di Rete per creare un pretesto e generare una crisi di governo; é molto probabile, invece, che rimanga una maggioranza senza il voto dei membri di Rete, i quali potrebbero non votare in maniera unanime e alcuni, come hanno già anticipato, potrebbero votare contro l’Ordine del giorno di Rete.
Sebbene ciò potrebbe non rappresentare un colpo fatale per la maggioranza e per il governo, potrebbe essere un duro colpo per Rete, o ciò che ne rimane. Dopo 4 anni di governo, i loro elettori probabilmente si aspettavano molto di più dal movimento e di certo non un comportamento del genere ma sarebbe ancora peggio se ritirasse l’Odg che vorrebbe dire piegarsi alla Dc e alla maggioranza.
Se l’Ordine del giorno di sfiducia nei confronti del Segretario di Stato Marco Gatti non venisse accettato e votato dalla maggioranza dei consiglieri presenti in aula, sarà interessante vedere come Rete reagirà. In tal caso potrebbe essere interpretato come, a sua volta, un atto di sfiducia della maggioranza nei confronti di quello che potrebbe rimanere del movimento di Zeppa, e a quel punto il ritiro della delegazione potrebbe essere imminente e inevitabile.
La minoranza dopo aver combattuto per anni contro Rete ora probabilmente voterà strumentalmente compatta a favore dell’Odg del movimento di Via del Serrone.
L’appuntamento è quindi fissato per le ore 21 per seguire la votazione dell’Ordine del giorno proposto da Rete, che si contrappone nettamente al resto della maggioranza di governo.
Marco Severini