San Marino. «Noi di Ap non torniamo indietro: chi non ci crede, ci metta alla prova»

Mario VenturiniSul Titano c’è chi non crede che Alleanza Popolare andrà fino in fondo e staccherà completamente la spina al governo e che alla fine scenderà a patti.
Non è della stessa idea Mario Venturini, capogruppo di Ap in Consiglio: «Non stiamo chiedendo una verifica: quella l’abbiamo domandata un anno fa e, con ogni evidenza, non siamo stati soddisfatti. Per chi non avesse capito, noi abbiamo lasciato il governo e anche la maggioranza. C’è qualcuno che non crede che andremo fino in fondo? Bene, ci mettano alla prova».
Adesso non resta che vedere che cosa deciderà il Congresso nella giornata di martedì, dopo le diverse riunioni di partito convocate per il giorno prima, dalle quali dovrà uscire una decisione. La più probabile sembra essere quella dell’accettazione delle dimissioni del segretario al Territorio, Antonella Mularoni e l’assunzione delle delega da parte di un altro segretario di Stato. Questo darebbe un po’ di respiro all’esecutivo e gli permetterebbe di non andare in Parlamente per l’elezione di un nuovo ministro, dovendosi in questo caso necessariamente misurarsi con i voti a disposizione.
Un po’ di respiro ma a tempo. Infatti la cosiddetta legge qualificata del 15 dicembre 2005, all’articolo 3 sottolinea che la supplenza di un segretario non può durare più di tre mesi dalla data delle dimissioni.
Il Congresso può anche respingere le dimissioni ma il segretario può reiterarle e a quel punto vanno in automatico.
Ma c’è anche un’altra possibilità: che qualche altro ministro decida di lasciare il proprio dicastero e a quel punto per il governo sammarinese andare avanti diventerebbe molto difficile. Almeno da un punto di vista della credibilità politica.
Altra alternativa è quella della presentazione di una mozione di sfiducia, possibile con la firma di dodici parlamentari. A quel punto l’esecutivo si troverebbe a fare seri conti in Aula perché nonostante la stampella che potrebbe offrire qualche altra forza politica, la norma antiribaltone non permette a chi non fa parte della maggioranza di governo uscita dalle elezione, di sostenere il governo in difficoltà. Intanto all’orizzonte inizia a spuntare lo spettro dell’approvazione del bilancio, da fare necessariamente entro il 31 dicembre. Il Resto del Carlino