Si dice spesso che il silenzio sia d’oro, vero! Ma non sempre è così. Facciamo chiarezza.
La nomina del Dott. Geol. Fabio Pedini come Presidente dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici (AASS) era nota da tempo, certamente da prima dell’8 novembre, data della nomina effettiva da parte del Consiglio Grande e Generale.
Chi ha sbagliato?
Chi ha fatto finta di non sapere?
Chi ha demandato ad altri compiti di stretta competenza delle Istituzioni?
In sostanza, a chi giova tutto questo?
Giova a molti, perché il nominato è il padre di Federico Pedini Amati, attuale Segretario di Stato al Turismo.
Quale occasione migliore, quindi, per evidenziare un errore di verifica dei requisiti, magari esagerando e definendolo “abnorme” (parola molto in voga in questo periodo storico), per addossare colpe al Segretario di Stato?
Ma la verità è che il Segretario non è colpevole di nulla, se non della sua forza politica.
Davanti a una situazione così “abnorme”, verifiche preventive avrebbero dovuto essere fatte, ma non ci sono state. E allora si è proceduto con verifiche ex post. Questo significa che il titolo di studio richiesto, ovvero una laurea in Scienze Geologiche, è stato ritenuto equivalente al diploma di Geometra: tecnicamente, la laurea è almeno equipollente e quindi valida.
Però il problema si pone: perché tutto questo non è stato chiarito prima?
Dove erano gli uffici preposti, le istituzioni primarie?
Perché non è stata fatta questa semplice verifica?
La risposta è semplice: perché conveniva lasciare spazio a uno scandalo, per screditare una nomina voluta da un Segretario ritenuto colpevole solo di essere il figlio del neo-nominato Geologo.
Si parla addirittura di un “trappolone” organizzato contro il Segretario Pedini Amati. Forse. Ma di certo il danno è stato fatto al Paese e all’AASS. Tutto questo era noto da mesi.
Chi ha fatto cosa?
Chi non ha fatto nulla? Tutti, dalle verifiche preventive fino a quelle ex post, si sono astenuti volutamente.
Rimane però un fatto: la nomina è legittima, poiché voluta dal Consiglio Grande e Generale, organo principe e sovrano anche se questa vicenda lascia in sospeso un problema istituzionale pericoloso.
La nomina, quindi, è valida.
Un lettore