Il Consiglio Grande e Generale di San Marino ieri sera, le più belle cose succedono di sera anche se non è una sera estiva, ha approvato degli articoli delle nuova legge sull’editoria, ovvero di una norma che consente all’Autorità garante per l’editoria di controllare i siti web e i blog che scrivono “ricorsivamente” di San Marino. Tale articolo, perchè è solo un articolo quello che ci interessa, è stato approvata con 30 voti favorevoli. Quindi 30 altri consiglieri hanno votato contro, non hanno votato o non sono venuti a votare probabilmente perché contrari alla norma. Questo è un dato significativo.
Secondo la nuova norma, gli articoli dei siti web e dei blog anche se esteri che non sono ritenuti corretti dall’Autorità garante per l’editoria potrebbero essere sanzionati fino a un massimo di circa 1500 euro. La norma è stata probabilmente studiata per siti anonimi come SanMarino Stampa, che è stato molto criticato e avversato da molti a San Marino e non credo per GiornaleSM, che lavora mettendoci la faccia e non ha problemi a rispondere in tribunale se citati. Abbiamo sempre fatto così e continueremo a farlo come continueremo a querelare chi ci insulta, chi ci diffama, chi ci minaccia come ha fatto il consigliere Renzi addirittura in Consiglio Grande e Generale. E’ un nostro diritto. Non pensiamo sia corretto lasciare perdere di fronte ad un insulto, ad una diffamazione ed a una palese minaccia. Sarà il tribunale, poi come ha sempre fatto, a far rispettare la legge e l’ordine ed a evitare che San Marino diventi una cloaca di attacchi reciprochi. A Renzi, a Repubblica Futura e agli altri loro amici scoccia molto che ci sia una persona libera che pubblichi cose che nessuno ha il coraggio di pubblicare, verità come le telefonate di Renzi a Buriani dette durante il processo Buriani-Celli. Verità che nessuno ha pubblicato, altro che menzogne come dicono loro. E’ qui tutto il nocciolo della questione, altro che metodo Severini.
Tuttavia la nuova norma sull’editoria solleva diverse preoccupazioni dal punto di vista giuridico. In primo luogo, l’Articolo 11.2 della norma non è chiaro, poiché il termine “ricorsivamente” non ha un significato specifico. Questo potrebbe portare ad una indeterminatezza della norma che la rende inapplicabile. Poi c’è la questione di un ordine professionale che vorrebbe sanzionare un suo non associato.
In secondo luogo, c’è un conflitto di competenze e di territorialità della norma. San Marino non ha giurisdizione su soggetti, società o personalità giuridiche straniere. Inoltre, l’applicazione delle leggi di uno stato su una personalità giuridica o un soggetto di un altro stato solleva questioni di sovranità nazionale e di rispetto del diritto internazionale.
La norma, quindi, è totalmente inapplicabile per i siti web, o blog, non sammarinesi. Sarebbe importante fare valere le ragioni in tutte le sedi, anche europee ed internazionali, per far comprendere le incongruenze di una legge che sembra essere in contrasto con i basilari canoni delle leggi europee.
Marco Severini – direttore GiornaleSM