San Marino. Non è corretto spendere in questo momento oltre 1 milione di euro dei contribuenti. Caro Stefano ci sono altre priorità! … di Marco Severini

Devo innanzitutto scusarmi con i lettori ed amici di GiornaleSM per questa mia assenza come editorialista sia di GiornaleSM che di RepubblicaSM, degli amici Barbara Tabarrini e Stefano Ercolani; a quest’ultimo va il mio abbraccio più sincero. Una persona, Stefano, che ha pagato e sta pagando ingiustamente per un reato che non ha commesso come peraltro più volte ho scritto.

La mia recente assenza come editorialista è stata causata dalla necessità di assistere mio padre, che attualmente è ricoverato in ospedale ad Ancona a causa di un grave problema di salute. Ho dedicato parte del mio tempo ad aiutarlo durante le notti in ospedale e in altre circostanze, il che mi ha impedito di essere presente come avrei voluto a San Marino.

Oggi, in questa splendida mattina di fine aprile 2023, desidero soffermarmi sull’iniziativa che sta per essere proposta dal Segretario di Stato al Territorio, Stefano Canti, e che ha già suscitato molte controversie e opposizioni. Il piano regolatore, che è stato redatto – e pagato – in gran parte da Boeri, sarà ulteriormente arricchito dalla firma del celebre architetto Norman Foster, a cui verrà pagato oltre 1 milione di euro per la sua consulenza. Non voglio parlare della persona di Canti, e nemmeno del suo operato che ha suscitato molte critiche, ma piuttosto della questione del Piano Regolatore, che sta diventando sempre più importante per il futuro della Repubblica di San Marino. E’ importante fare chiarezza su questo incarico e capire se rappresenta davvero un valore aggiunto per il nostro paese, o se sia solo una spesa inutile e insostenibile o addirittura doppia a quanto sembra.

Il valore di un milione di euro è estremamente alto, soprattutto se si tiene conto del fatto che le casse dell’erario sammarinese sono attualmente quasi vuote. Come stato, come ben sapete, siamo stati costretti a chiedere aiuto a creditori esteri per finanziare le spese correnti, tra cui gli stipendi e le pensioni che, senza il ricorso al debito estero, non sarebbero stati pagati. In questo contesto economico difficile, spendere una somma così elevata per un progetto come il Piano Regolatore, che potrebbe non portare benefici immediati alla popolazione, potrebbe essere una scelta poco saggia e poco responsabile. E’ necessario valutare attentamente ogni spesa e assicurarsi che ogni euro speso sia effettivamente destinato a migliorare le condizioni di vita dei cittadini e a far crescere l’economia del paese.

In un momento di grande difficoltà economica per le casse pubbliche, risparmiare ogni centesimo diventa un obbligo e una necessità. Per questo motivo, è importante investire in infrastrutture e progetti che portino una reale ricchezza al paese e posticipare a tempi migliori quelle che sono ritenute secondarie.

Secondo il mio parere ci sono altre priorità che dovrebbero essere considerate, razionalizzando le spese e valutando l’interesse del paese. Ad esempio, la realizzazione del bacino imbrifero di Gorgascura sarebbe una soluzione importante per garantire la disponibilità di acqua in caso di siccità estiva. Inoltre, dovrebbero essere realizzati diversi pozzi di estrazione di acqua dalle falde freatiche per rendere il paese autonomo dal punto di vista idrico o comunque non essere sempre così dipendenti da terzi. Se non si adotteranno queste soluzioni, come ogni anno, ci troveremo di fronte al solito problema della siccità durante il periodo estivo e alle varie ordinanze di divieto di utilizzo della risorsa idrica per innaffiare orti e giardini, come fossimo un comune della Sicilia quando tutta la Romagna beneficerà dell’acqua di Ridracoli e non avrà questo problema. Questo comporterà la solita e odiosa gabella dell’aumento delle tariffe dell’acqua potabile, per far cassa ed impedirci di utilizzare l’acqua di Gorgascura. Tutto questo non è accettabile.

Dobbiamo trovare soluzioni sostenibili per il nostro paese, senza ricorrere a tasse e imposte sempre più pesanti per i cittadini. Questa situazione non può continuare ad essere la norma, e dobbiamo trovare un modo per risolvere il problema in modo definitivo.

La questione dei rifiuti sta diventando sempre più preoccupante e il costo economico che sta generando sta diventando insostenibile per le casse statali. E’ necessario trovare una soluzione definitiva e sostenibile per risolvere questo problema. Invece di continuare a cercare di risolvere il problema dei rifiuti con soluzioni temporanee e costose, è necessario investire in un sistema di gestione dei rifiuti moderno ed efficiente copiando quello che fanno gli altri paesi occidentali. Inoltre dovrebbe essere considerata l’opzione di impianti di trattamento dei rifiuti, come la produzione di energia tramite termovalorizzatori moderni di ultima generazione senza emissioni o l’utilizzo di tecniche avanzate di riciclo e compostaggio. Queste soluzioni non solo ridurrebbero la quantità di rifiuti da smaltire, ma anche genererebbero ricchezza per il paese. La soluzione ai problemi dei rifiuti richiede un investimento importante, ma è necessario considerare il costo a lungo termine per l’ambiente, la salute e l’economia. In questo modo la gestione dei rifiuti potrebbe diventare una fonte di guadagno invece di essere un peso insostenibile per le casse statali.

Le strade del nostro paese necessitano di un intervento urgente. La loro manutenzione è stata trascurata per troppo tempo e ciò ha portato a una situazione di degrado e pericolo per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Le buche, le crepe e le deformazioni dell’asfalto sono presenti ovunque e rappresentano un grave rischio per la sicurezza stradale. È necessario, anche qui, mettere in campo un piano di interventi strutturale che preveda il ripristino dell’asfalto e delle pavimentazioni, la sistemazione delle scarpate, la pulizia delle caditoie e la sostituzione delle barriere fatiscenti o arrugginite della superstrada che danno l’idea di totale degrado. Inoltre si dovrebbe lavorare sulla creazione di percorsi ciclabili protetti e di marciapiedi adeguati, in modo da migliorare la sicurezza per i pedoni, così come mettere ad ogni attraversamento pedonale a raso (che andrebbero razionalizzati) un semaforo a chiamata in modo da impedire i soliti e frequenti investimenti di pedoni nelle strisce pedonali. È importante che questi interventi siano pianificati in modo efficiente, evitando di creare ulteriori disagi alla popolazione. L’asfaltatura, ad esempio, dovrebbe avvenire in periodi di basso traffico, possibilmente di notte o in ore serali come già fatto in passato, per limitare i disagi alla circolazione. Occorre un piano di interventi strutturale per la riqualificazione delle strade del nostro paese, che tenga conto delle esigenze di sicurezza stradale, di mobilità sostenibile e di tutela ambientale. Solo così potremo avere delle strade sicure e accoglienti per tutti i cittadini e i visitatori di San Marino.

La situazione dei semafori lungo la Superstrada in territorio italiano è diventata sempre più problematica nel corso degli anni, e nonostante le ripetute richieste da parte delle autorità sammarinesi, non sembra che siano state fatte significative mosse per risolvere la questione. La presenza di semafori tradizionali lungo la Superstrada, che spesso non sono sincronizzati tra loro e non sono a chiamata o a presenza nelle poche frequentate stradine laterali, causa ingorghi, rallentamenti del traffico e lunghissime code. Spesso i semafori sono attivati anche in momenti in cui non c’è traffico proveniente dalle strade laterali, causando inutili perdite di tempo per chi si trova in viaggio lungo la Superstrada. Si potrebbe dunque optare per la sostituzione dei semafori tradizionali con semafori intelligenti, in grado di rilevare il flusso di traffico e di regolare la circolazione in modo efficiente, dando priorità al traffico veicolare della Superstrada rispetto alle stradine laterali poco frequentate. Si tratta di un intervento relativamente semplice da attuare, ma che potrebbe avere un impatto significativo sulla qualità della vita di molti sammarinesi, frontalieri e turisti italiani.

Il tema dell’indipendenza energetica è di grande importanza per qualsiasi paese, in quanto garantisce la sicurezza e la sostenibilità dell’approvvigionamento energetico. Nel caso specifico di San Marino, l’approvvigionamento energetico è in gran parte affidato all’estero, il che rende il paese vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi e alle crisi geopolitiche che possono incidere sull’approvvigionamento di petrolio e gas. La transizione verso fonti energetiche più sostenibili e l’adozione di tecnologie moderne di produzione e distribuzione dell’energia potrebbero garantire una maggiore indipendenza energetica per San Marino. Inoltre, l’adozione di politiche di efficienza energetica potrebbe ridurre la dipendenza dal consumo di energia e ridurre i costi energetici complessivi del paese. In questi ultimi anni si sono fatti diversi passi avanti verso l’indipendenza energetica, tra cui l’implementazione di impianti solari e l’adozione di politiche di incentivazione per l’uso delle auto elettriche ma questo non basta e molto ancora deve essere fatto per raggiungere un’effettiva indipendenza energetica e ridurre la dipendenza dalle gravose fonti energetiche esterne. È importante che il governo e gli amministratori di San Marino si concentrino su questo tema e adottino politiche e investimenti mirati a garantire una maggiore indipendenza energetica del paese. Ciò non solo garantirebbe una maggiore sicurezza energetica e una riduzione dei costi, ma rappresenterebbe anche un passo importante verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Questo finora non è stato fatto se non in piccolissima parte.

Ci sono alcune piccole cose che potrebbero essere facilmente realizzate senza richiedere grandi investimenti di risorse, ma che potrebbero comunque portare benefici a tutti i sammarinesi o un ritorno economico immediato nelle casse dello Stato. Non si tratta di chiedere la Luna o di organizzare costosi incontri internazionali da sfoggiare come trofei, né di fare l’ennesima, quanto inutile, fotografia con l’ultimo ministro italiano eletto e ne tantomeno fare a gara a chi fa più leggi, talvolta anche inutili. Si tratta invece di attuare semplici iniziative volte alla manutenzione ordinaria e alla gestione ordinata e oculata del nostro paese, cosa che al momento non sembra essere visibile.

Marco Severini