Federico Pedini Amati (Md): “Per quel che ho detto sono stato denunciato molte volte, senza peraltro avere attaccato nessuno. Ho solo a armato quanto poi attestato dalla nuova ordinanza del giudice Morsiani e cioè che la società Leiton che fa capo a Marino Grandoni avrebbe dovuto rimborsare a Cassa di Risparmio un debito di 13,5 milioni entro lo scorso 30/06/2018”.
L’emergenza c’è e ormai nessuno si prende più nemmeno la briga di dire di no se chi guida il Paese da quasi due anni organizza una serata dal titolo ‘Emergenza Paese: come se ne esce’? Era evidente che non avrebbero dato una risposta perché è sbagliata la domanda che invece doveva essere: ‘Chi ha portato il Paese nella situazione in cui è’? La risposta è nelle carte della magistratura e in particolare nella seconda ordinanza sul cosiddetto Caso titoli. Ordinanza che a dire della maggioranza nulla avrebbe a che fare con la vendita degli Npl.
“E’ una scelta da prendere molto responsabilmente – ha detto Luca Boschi di Civico10 – tenendo conto del fatto che l’ordinanza che è stata pubblicata non mette in discussione i contenuti di ciò che è stato scritto ma chi lo ha scritto. E soprattutto considerando che se si dovesse decidere di non vendere, Cassa di Risparmio andrebbe incontro a problemi di liquidità”.
Ma se ci sono problemi di liquidità perché l’istituto non provvede a mettere in mora coloro che non rispettano le scadenze?
Ne ha parlato nella serata dello scorso 15 ottobre il consigliere di (Md) Federico Pedini Amati. “Mi chiedo come mai alla luce di ciò che è scritto nell’ordinanza che è stata pubblicata senza essere smentita dal Tribunale nessuno dal governo o dalla maggioranza abbia chiesto conto del debito della Leiton.
Se chi ha un debito di 13,5 milioni può non pagarlo e noi siamo chiamati a pagare la patrimoniale è evidente che siamo in un far west.
Per quel che ho detto sono stato denunciato molte volte, senza peraltro avere attaccato nessuno. Ho solo affermato quanto poi attestato dalla nuova ordinanza del giudice Morsiani e cioè che la società Leiton che fa capo a Marino Grandoni avrebbe dovuto rimborsare un debito di 13,5 milioni entro lo scorso 30/06/2018.
Inoltre dopo la risposta di Grandoni sul fatto che sarebbe intervenuta una proroga, (cosa che le carte giudiziarie mettono in luce non esser vera) ho chiesto conferma della scadenza a quattro persone che non mi hanno mai risposto: ho domandato a presidente e direttore di Cassa di Risparmio e a presidente e direttore di Bcsm.
Nella mia domanda chiedevo di rispondermi eventualmente in maniera riservata ma come detto non ho mai ricevuto nulla. Ciò a dispetto del fatto che come consigliere sono anch’io socio di Cassa di Risparmio per il tramite della Eccellentissima Camera. Dovevano rispondermi e non l’hanno fatto”.
Anche il consigliere di Rete Roberto Ciavatta intervenendo sempre nella cornice della serata organizzata da Dim ha parlato della società Leiton e di Marino Grandoni. “Leiton è di fatto la società proprietaria di Cis e il suo debito con Cassa risale al 2008. E’ un tipo di prestito che scadeva il 30 giugno, ovvero dopo dieci anni in cui sono stati pagati solo interessi, prevedendo la formula del rimborso del capitale a scadenza. Per questo Grandoni dice di aver sempre pagato le rate, ora però deve pagare il debito. Lui è come tutti gli altri e non ha altra strada che pagare. Al posto che chiedergli conto di questo si sta cercando di distogliere l’attenzione facendo passare per nemici coloro che non stanno zitti. Il fatto che la magistratura dica le cose che avevamo denunciato noi non gli fa dire avevano ragione loro ma: il Tribunale sta con loro”.
Credit: La RepubblicaSM