Non è la fine del mondo
Il bollettino quotidiano che riguarda le persone colpite dal coronavirus non è confortante ma il numero di guariti ci dice tuttavia che non tutto è poi così nero.
Anche il panico sembra piano piano evaporare almeno qui in Repubblica dove c’è chi dichiara su facebook di aver finalmente trovato il proprio spazio e di stare assaporando questo clima di sospensione in cui tutto è possibile: persino leggere un libro.
In effetti sono diventati pochissimi i momenti in cui si rimane soli con se stessi e si pensa o si riflette.
E questo vivere così all’insaputa di se stessi, a lungo andare non può che far sentire i propri effetti negativi. C’è un bel libro di Richard Bach, l’autore del gabbiano Jonathan Livingston intitolato ‘Illusioni’ che parla proprio di questo. “L’indizio della tua ignoranza – scrive Bach – è l’intensità con cui credi nell’ingiustizia e nella tragedia.”
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