Non c’è pace sulla campagna vaccinale europea. Dopo i ritardi, le mancate forniture, la disorganizzazione per le somministrazioni, arriva la bufera sul vaccino AstraZeneca. L’Italia annuncia la sospensione in via precauzionale di alcuni lotti, come del resto hanno già fatto altri sei paesi europei, tra cui Francia e Germania, mentre la Danimarca sospende tutti i lotti. Ema ed Aifa, tardivamente, avvertono: “Possibile effetto collaterale con coaguli nel sangue, anche se al momento non è provata correlazione diretta”.
La cronaca racconta di alcuni eventi avversi successivi alla vaccinazione che hanno provocato episodi di trombosi multipla ed embolia polmonare e di 7 persone decedute, per le quale sono state aperte opportune indagini dalla magistratura. La Gran Bretagna è il Paese in Europa che ha vaccinato il maggior numero di persone utilizzando l’AstraZeneca, ma nonostante gli oltre 11 milioni di dosi somministrate non ci sono stati aumenti dei casi di coaguli di sangue.
Tra i milioni di persone vaccinate ci sono stati finora 15 casi di trombosi o coaguli di sangue e 22 casi di embolia polmonare, una percentuale inferiore a quella della popolazione non vaccinata, ma soprattutto infinitamente inferiore ai morti per Covid. Ciò non rassicura le persone che si chiedono: cosa succede ora? Dobbiamo temere per la nostra salute? Adesso cosa dobbiamo fare per ottenere la nostra seconda dose di AstraZeneca?
Va detto che nessun farmaco, nemmeno l’usatissimo Paracetamolo, è esente da effetti collaterali, ben esplicati nel famoso bugiardino. Che è sempre bene leggere attentamente. Certo è che la questione AstraZeneca ha ridato fiato ai noVax e alle remore sui vaccini. Niente di più sbagliato.
Durante la pandemia, molti sono stati gli errori da parte della politica, del giornalismo e del prepotente sbarco mediatico di esperti (o presunti tali), trascinando i cittadini in un anno buio pieno di incertezze e paure sostenute non solo dall’arrivo di un virus sconosciuto e delle sue tante varianti, ma soprattutto da una lunga scia di disinformazione senza paragoni. L’annuncio della sospensione del vaccino di AstraZeneca, per come è stato raccontato, potrebbe essere un duro colpo, se non il colpo di grazia, della campagna vaccinale. Dobbiamo ammettere che questi vaccini, come tutti gli altri, non sono un “elisir della lunga vita”, né la “fonte dell’eterna giovinezza” o “il sacro Graal che dona l’immortalità”. Le persone continueranno a morire per embolia polmonare o per altre patologie e risulterà normale, statisticamente parlando. Parimenti, all’aumentare delle somministrazioni, risulterà che alcune di queste avranno fatto il vaccino anti Covid19 senza che questo sia la causa del decesso. La comunicazione non è mai stata così importante come in questo periodo storico, purché sia obiettiva e pluralista.
Per fortuna, ma certo non per caso, il problema dei vaccini non riguarda San Marino, la cui organizzazione, vista con il senno di poi, è stata lungimirante. Tutta la campagna vaccinale viene condotta in massima parte con il vaccino Sputnik e una parte minoritaria con Pfizer. L’uno acquistato autonomamente e direttamente dalla Russia, l’altro derivante dal protocollo d’intesa con l’Italia. Effetti collaterali di scarsissima rilevanza. Meno del 2 per cento di vaccinati ha evidenziato qualche linea di febbre e dolori muscolari. Un paio di giorni e tutto è passato. Sono dati fondamentali, vista la recrudescenza dei contagi, che proprio ieri ha portato l’ospedale a ridurre la sua consueta operatività per riservare spazi e personale ai malati Covid. Diminuita anche l’operatività dei centri sanitari, per cui ci vuole pazienza e comprensione, come già nelle altre fasi della pandemia. Ma soprattutto non bisogna lasciarsi allarmare dalla bufera AstraZeneca, perché in ogni caso vaccinarsi tutti rimane l’unica strada per uscire dalla pandemia e sperare di tornare ad una vita normale.
a/f