San Marino. Non più rinviabile il potenziamento della polizia postale (l’editoriale di David Oddone)

Nonostante l’impegno profuso per sensibilizzare l’opinione pubblica, continuano ad andare a segno in territorio truffe ai danni di utenti bancari.

Gli ultimi casi parlano addirittura di “mirroring” del numero di telefono.

I truffatori insomma chiamano con un numero che appare quello di un determinato istituto, spacciandosi falsamento per lo stesso, carpendo in questa maniera la fiducia degli ignari utenti.

Certamente questi malviventi diventano sempre più tecnologici.

A fianco insomma di email sgrammaticate o di richieste improbabili che in alcuni casi strappano persino un sorriso, si affacciano invece criminali che sono tutt’altro che sprovveduti.

Parliamo di veri e propri hacker.

Che fare allora?

Le associazioni dei consumatori presenti in Repubblica stanno già facendo un lavoro egregio per informare al meglio la popolazione.

Così come i vari istituti di credito che attraverso i propri canali hanno ormai messo in guardia in lungo e in largo l’utenza.

C’è tuttavia un altro enorme ed importante tassello che manca, ed al quale dovrebbe mettere mano al più presto la politica.

La nostra Repubblica può contare su una polizia postale che si occupa di crimini informatici.

Appare evidente come tale struttura necessiti di essere fortemente potenziata per essere al passo coi tempi.

Spesso si spendono tanti soldi in consulenze poco utili, quando i fondi dovrebbero essere dirottati per prevenire reati odiosi, che spesso vedono protagonisti i più fragili, dunque coloro che necessitano di maggiori tutele.

Lo Stato è chiamato a fare la propria parte investendo nella sicurezza informatica, anche e soprattutto alla luce della nuova legge sulle crypto, che ci si augura vedrà la luce al più presto.

E’ inutile, se non addirittura dannoso, sviluppare il settore tecnologico, se poi il nostro Paese non è in grado di prevenire, perseguire, contrastare i possibili reati ad esso connessi.

Ma è anche una questione di dignità delle nostre divise, che meritano di essere messe nelle condizioni per fare al meglio il proprio lavoro.

 

David Oddone

(La Serenissima)