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  • San Marino. “Non si può stare con un piede dentro e un piede fuori”. Tavola rotonda ABS sulla sfida europea … di Angela Venturini

    C’era tutto il gotha bancario, finanziario e politico sammarinese nella platea del teatro Titano per la tavola rotonda organizzata da ABS, nell’ultimo sabato mattina di gennaio. Ma c’erano anche le rappresentanze dell’Ordine degli avvocati e notai, sindacati e imprese perché il tema interessa tutti: “Unione Europea: visione, strategia e azione”. Che già di per sé è una sfida, oltre che una road map. Come del resto ha illustrato il presidente ABS Federico Gianni, che ha portato saluti sicuramente non formali plaudendo al percorso avviato ormai da tempo dalla Repubblica per arrivare alla piattaforma europea. “Sicuramente San Marino vedrà rafforzare la sua immagine valoriale” ha detto, evidenziando i benefici che deriveranno per le banche e per i cittadini con l’accoglimento dell’acquis comunitaire. Le sfide che attendono l’intero sistema locale sono l’adeguamento dell’ordinamento giuridico, dell’apparato pubblico e la digitalizzazione. Il suo consiglio: “Fare sistema, cercare sinergie, coinvolgere il mondo accademico e quello del lavoro”. E la sua convinzione: “La sfida europea trasformerà la Repubblica in un modello di successo”. 

    Dello stesso parere l’ospite più atteso, il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli. Il quale ha trattato un tema sensibile qual è la fiscalità, in quanto la concorrenza fiscale, oggi prerogativa statuale di ogni Stato membro EU, è una spinta fondamentale alla circolazione della attività e una variabile formidabile. “Ma non si può stare con un piede dentro e un piede fuori” ha avvertito. “La fiscalità è una discriminante che può portare ricadute importanti non solo su San Marino, ma anche per la Romagna”. Da grande esperto qual è, non poteva esimersi da alcune considerazioni sulla concorrenza economica appena lanciata dell’America, sancendo di fatto la fine di un lunghissimo dopo guerra, durato quasi 80 anni, ovvero la fase di protezionismo degli sconfitti, quantunque il dollaro sia sempre stato più forte delle monete nazionali. “I dazi? Sono sempre stato refrattario alle sanzioni economiche. I dazi non risolvono i problemi. Tanto meno i contro-dazi.”

    Come affrontare questa fase? Ci vuole più Europa o più disgregazione? Non una semplice provocazione, ma una precisa indicazione di programma: “Più rafforzamento, più solidità della moneta europea sono il presupposto fondamentale per la riuscita delle attività economiche” ha detto Patuelli.  

    “Una sfida è un’opportunità che richiede la messa in discussione” ha esordito invece il Segretario agli Esteri Luca Beccari riportando l’attenzione su San Marino e alla sua attuale condizione di Stati Terzo, che di fatto lo isola dal resto dell’Europa. “L’integrazione a cui stiamo lavorando, non solo con la UE – ha precisato – è un concetto globale, è un fattore di sviluppo. Nessuno può permettersi di vivere di autosostentamento. L’Accordo stabilirà un diritto di equivalenza, qui sta il passaggio storico e consentirà l’interazione”. 

    Ma siamo davvero pronti a questo passaggio? Beccari è ottimista e fiducioso: “Siamo più pronti di quello che pensiamo!”. Ha portato ad esempio le aziende, grandi e piccole, che ogni giorno devono misurarsi con quell’Europa che abbiamo subito di là del confine e ogni giorno adeguano le loro procedure. Così avviene anche per le leggi, che si allineano ad ogni necessità che si presenti. 

    Stesso atteggiamento positivo da parte del Segretario alle Finanze Marco Gatti, che ha ricordato tutti gli sforzi fatti per riportare il sistema finanziario a standard accettabili dopo aver affrontate tempeste come il Covid, la guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica, un debito interno enorme ereditato dal passato. “Oggi abbiamo un rapporto debito/PIL pari al 63 per%, che è alto, ma non peggiore di molti altri Paesi e che possiamo affrontare con un percorso di gradualità”.  Riguardo alla competitività europea ha detto che può essere sfidata sia con la fiscalità, sia anche con la snellezza burocratica e con la celerità che San Marino può avere nell’applicazione delle norme europee. 

    A Catia Tomasetti, presidente di Banca Centrale il compito di dispiegare le armi per cogliere la rivoluzione a cui si trova di fronte il sistema bancario. E lei le ha illustrate con una metafora efficacissima, tratta dal film Il Gladiatore: “Qualunque cosa esca da quella porta, restiamo uniti”. Una similitudine dietro la quale c’è il dialogo, ovvero il metodo di lavoro sempre usato di fronte ai problemi più grossi. Come l’adozione di una risoluzione bancaria che, di fronte al crac di una nota banca sammarinese, ha permesso di proteggere il sistema e risarcire i risparmiatori con l’aiuto di tutte le banche. “Le autorità di vigilanza non devono essere viste come un soggetto contrapposto” ha chiosato rimarcando il valore del dialogo come arma vincente. “Non giochiamo a guardie e ladri”.

    Importantissima, ma anche un segnale di grande positività, la linea di credito concessa da BCE, tuttora riconfermata come valvola di sicurezza in caso di emergenze. Quindi ha ricordato i test che dovrà superare il sistema bancario: accoglimento dell’acquis, adeguamento delle infrastrutture di vigilanza e del sistema finanziario. “Se pensiamo di superarli da soli, partiamo sconfitti” ha messo in guardia, perché sono molto gravosi e richiederanno grandi investimenti. Ma chi ha condotto il negoziato è riuscito ad ottenere un lasso tempo molto lungo per arrivare al risultato. “Ci è stata data un’ampia possibilità di scelta e tanto tempo, ma questo vuol dire che chi li ha concessi, vuole anche che li superiamo”. Insomma, ci sono sfide nuove per il sistema bancario sammarinese, alcune sconosciute, e tra queste la trasformazione del ruolo delle banche nel sistema economico. L’arma vincente, secondo Tomasetti, rimane sempre il dialogo: “Dobbiamo stare tutti dalla stessa parte”. 

    La tavola rotonda si è quindi conclusa con gli interventi del professor Michele Chiaruzzi, del professor Stefano Monferrà e de dottor Alessandro Gatto, su altrettanti temi relativi alle nuove possibilità insite nella prossima dimensione europea. 

    Angela Venturini