E’ la settimana che darà vita alla nuova maggioranza che avrà l’onere e l’onore di guidare il Paese nella ricostruzione, conducendo- lo fuori dal tunnel nel quale ci ha condotto il governo dei disastri di Adesso.sm.
Disastri ma anche tantissime cattiverie, attacchi personali, settori completamente distrutti a partire dalle finanze, passando dalla giustizia e andando a demolire praticamente qualsiasi cosa toccata. Per questo lascia di sasso che chi di quel governo ha fatto parte, ovvero Libera, le stia provando tutte per conservare la poltrona.
Sarebbe una presa per i fondelli per i sammarinesi che col loro voto sono stati chiarissimi. Nessuno ha chiesto pubblicamente scusa per i disastri, nessun chiaro distinguo.
All’interno abbiamo pubblicato la cosiddetta delibera della vergogna, ultimo atto di quel governo: sarebbe questo il cambio di metodo di Libera?
Ma si vuole davvero avere ancora a che fare con chi non ha avuto rispetto nemmeno della Reggenza?
In settori delicati come finanze e giustizia serve piena unità di intenti.
Appare invece chiaro che con Libera ci saranno problemi, rallentamenti con chi è già pronto a remare contro (lo farà comunque dall’opposizione, statene certi!).
Non si può partire zoppi. Si deve essere risoluti e già nei primi 100 giorni si deve mettere mano ai dossier più urgenti, condividendo certamente le soluzioni, ma correndo tutti dalla stessa parte. Ma, c’è un ma.
I personalismi rischiano di minare questo percorso.
Tutti sono chiamati alla responsabilità a partire da Npr, ultimo partito a mancare all’appello per fare partire la futura maggioranza, già composta da Dc e Dim.
Giusto discutere, condividere e perché no, alzare la voce e l’asticella.
Ma se si tira troppo la corda rischia di spezzarsi.
E al contrario c’è necessità di partire.
Il Paese non può più aspettare.
E se chi ha condiviso le lotte di questi anni dall’opposizione non lo comprende, rischia davvero di fare il gioco degli
avvoltoi che stanno alla finestra.
Chi orecchie per intendere…