San Marino. Nuove sale operatorie, per il Ps si tratta di “un vero e proprio scandalo di Stato”

Iss, ospedale, celliDopo 8 anni sono stati spesi 5,67 milioni di euro contro i 2,2 milioni del preventivo. Simone Celli e compagni chiedono un’inchiesta amministrativa per individuare le cause di questa differenza. 

Un “vero e proprio scandalo di Stato” in cui c’è stato un “abuso di risorse finanziarie pubbliche” con “evidenti responsabilità politiche e amministrative”. Il consiglieri del Partito socialista definiscono così le vicende legate alla costruzione delle nuove sale operatorie all’interno dell’ospedale di Stato e per questo motivo nei giorni scorsi hanno depositato una dettagliata interpellanza al governo.

Un lavoro lungo 8 anni

Il gruppo consigliare ha voluto riportare agli onori della cronaca la vicenda in quanto a distanza di 8 anni il percorso realizzazione “chiavi in mano” del comparto operatorio non è stato ancora concluso, “dato che ad oggi le nuove sale operatorie sono pronte ed utilizzabili solo parzialmente”.

La lunga scia di delibere
Della necessità di dotare l’Ospedale di Stato di un nuovo e moderno blocco operatorio si è iniziato infatti a parlare nel 2006, con tanto di delibere di indirizzo adottate dal Congresso di Stato. “La vicenda – recita l’interpellanza – merita un profondo chiarimento perché, oltre ai problemi legati al mancato completamento del blocco operatorio, c’è un uso, o più probabilmente un abuso, di risorse finanziarie pubbliche”.

I socialisti ricostruiscono quindi lo stanziamento dei fondi pubblici. “Inizialmente – scrivono – si prevedeva che la spesa totale non dovesse superare i 2 milioni e 200 mila euro. Con Delibera del Congresso di Stato n. 62 del 22 gennaio 2007 si stabilisce che è possibile oltrepassare questo limite. Con Delibera n. 22 del 22 ottobre 2007 il Congresso di Stato prende atto dell’aggiudicazione della gara alla ditta “CES s.a. – DRAEGER Medical Italia S.p.A.” e delibera l’assegnazione dell’appalto per l’importo complessivo di 4.545.557,50 euro”. Quindi “come se non bastasse” il governo, con la delibera n. 14 del 22 settembre 2008 e n. 39 del 23 luglio 2012, ha autorizzato l’integrazione del contratto per spese pari a 148.815,97 euro e 980.000,00 euro.

Una differenza di 3,47 milioni di euro

Un passaggio dunque da 2,2 a 5,67 milioni di eu- ro. “Una differenza – arringano i consiglieri Ps – di ben 3.474.373,47 euro che non può essere assolutamente giustificata con una previsione iniziale sottostimata”.

Di fronte a quello che viene definito “un vero e proprio scandalo di Stato con evidenti responsabilità politiche e amministrative”, il gruppo consiliare del garofano pone al governo i molti interrogativi per conoscere:

“a) dettagliatamente le ragioni per cui tale appalto venne assegnato alla associazione di Imprese costituita dalle società C.E.S. s.a. e DRAEGER Medical Italia S.p.A.;

b) se furono condotte trattative con altre realtà imprenditoriali;

c) in caso di risposta affermativa al quesito di cui alla precedente lettera b), quali erano nel dettaglio i contenuti delle offerte di questi soggetti imprenditoriali;

d) quali furono le motivazioni per cui si op- tò per l’Associazione di Imprese costituita dal- le società C.E.S s.a. e DRAEGER Medical Italia S.p.A.;

e) dettagliatamente le ragioni della differenza di quasi tre milioni e mezzo di euro tra previsione di spesa iniziale e gli stanziamenti fino ad oggi effettuati in favore dell’Associazione di Imprese costituita dalle società C.E.S. s.a. e DRAEGER Medical Italia S.p.A.;

f) dettagliatamente le ragioni dell’adozione da parte del Congresso di Stato della Delibera n. 23 del 23 luglio 2012;

g) se fino ad ora la cifra spesa per la realizzazione del nuovo blocco operatorio è effettivamente di 5.674.373,47 euro o se invece è superiore;

h) se nel prossimo futuro sono ipotizzabili nuove ed ulteriori integrazioni del contratto tra l’Ecc. ma Camera e l’Associazione di Imprese costituita dalle società C.E.S. s.a. e DRAEGER Medical Italia S.p.A. per deliberare altre spese aggiuntive;

i) se nell’esercizio finanziario in corso sono state stanziate risorse per la realizzazione del nuovo comparto operatorio;

j) quante sono le sale operatorie del nuovo blocco ad essere attive ed utilizzate effettivamente e quante invece le sale ancora non ultimate;

k) quali sono le ragioni di un ritardo clamoroso ed ingiustificato nella consegna “chiavi in mano” del blocco operatorio, alla luce anche dell’urgenza segnalata nella Delibera del Congresso di Stato n. 62 del 22 gennaio 2007;

l) quando il nuovo comparto operatorio verrà ultimato definitivamente;

m) se le nuove sale operatorie rispondono ai requisiti di legge e ai para- metri tecnici per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari;

n) la posizione dell’Authority Sanitaria in relazione alle autorizzazioni sull’utilizzo delle sale operatorie”.

Invocata l’inchiesta amministrativa
Infine i consiglieri del Partito socialista chiedono al governo se “intenda promuovere un’accurata inchiesta amministrativa per fare totale chiarezza su una vicenda grave e complessa, che assume giorno dopo giorno contorni sempre più nebulosi”.

D’altronde, scrivono, “le difficoltà finanziarie del nostro Stato, messe in evidenza dal Programma Economico 2015, impongono una gestione rigorosa e oculata delle risorse pubbliche”. Mentre, come nel caso oggetto dell’interpellanza, “purtroppo sono ancora frequenti gli esempi di sprechi dovuti a inefficienze dell’amministrazione pubblica e favoriti da scelte a dir poco discutibili da parte delle autorità politiche di governo”.

d.gi. , La Tribuna